I Sindaci di Corleto Perticara, Antonio Massari, di Guardia Perticara, Pasquale Montano, e di Gorgoglione, Carmine Nigro, perplessi per l’atteggiamento del Governo Regionale, hanno deciso di disertare la seduta pubblica ove si procederà alla sottoscrizione dell’accordo tra Regione Basilicata e Total, perché ritengono che non vi siano garanzie per i territori.
I motivi li spiegano in un documento congiunto che riportiamo qui di seguito.
“L’accordo, del quale non se ne conoscono ancora bene i contenuti, deve garantire l’intera area della concessione partendo dai tre Comuni che stanno ai confini con l’area del centro Olio.
Non si capisce bene come sarà garantita e gestita la bonifica dei siti inquinati, la cui tematica era già stata affrontata in precedenza e per la quale vi erano già accordi e intese ben definite, che bisognava solo stigmatizzare, con appositi atti scritti, nelle modalità e nelle garanzie, sia per la TOTAL che per i territori interessati.
Non si capisce come verranno tutelati i proprietari agricoli che, trovandosi nelle zone al contorno dell’area interessata dalle perforazioni e dal centro olio, hanno subito e subiscono effetti negativi, con conseguente abbassamento della rendita dei terreni, che saranno oggettivamente gravati da un vincolo perenne sulle modalità di coltivazione e di produttività. Occorre sapere in che maniera ed in quale misura questi proprietari riceveranno ristoro economico per queste esternalità negative.
Non si capisce bene come verrà gestita la materia riguardante il gas prodotto, che in precedenti accordi e pubbliche conferenze stampa era stato annunciato come prodotto ceduto gratuitamente alla Regione, con quote di riserva per i tredici Comuni della Concessione.
Non si conoscono bene i contenuti dell’accordo riguardante le compensazioni ambientali derivanti dall’applicazione della Legge n. 239/2004, c.d. legge Marzano, a vantaggio dei Comuni di Corleto e Guardia Perticara per il mancato di utilizzo del territorio sul quale insistono gli impianti del centro oli e del centro di stoccaggio GPL.
Non si capiscono le modalità di tutela delle Imprese che vantano crediti maturati durante la costruzione del centro olio, la cui tematica è stata fortemente sostenuta sia dalle associazioni datoriali che dai sindacati.
Non si capisce ancora per quale motivo tutti gli accordi facenti parte della c.d. Magna carta non sono stati mai citati né se sono inglobati in questo accordo che la Regione si accinge a sottoscrivere.
Non si vede alcuna garanzia per il territorio, sia per quanto riguarda la sistemazione delle infrastrutture sia per quanto riguarda la loro tenuta nel futuro.
Non si capisce dove sia finito l’accordo che prevedeva la redazione di un Piano Operativo per la Valle del Sauro che avrebbe o dovrebbe tutelare tutti i comuni della concessione; sulla falsa riga del P.O. Val D’Agri con le dovute modifiche ed attualizzazioni.
Manca il riferimento agli accordi che prevedevano contributi una tantum per attività sociosanitarie e turistiche che dovrebbero trovare applicazione immediatamente dopo l’avvio della produzione.
In linea generale, manca un piano concreto che tuteli l’area in termini di valorizzazione delle figure professionali esistenti e di quelle potenziali che potrebbero essere sottoposte a formazione specifica a carico dei tre Comuni, che in tal senso hanno già dato la loro disponibilità. Né vi sono elementi che facciano pensare a tutele per i giovani che vorrebbero intraprendere un’attività in loco ovvero quello che potrebbe chiamarsi incentivo e sostegno per le Start Up, con specifico riferimento alla imprenditoria Femminile che attualmente si vede penalizzata nel circuito lavorativo in essere.
Resta agli atti il contenuto dell’unico tavolo condiviso e sottoscritto dai Sindaci della concessione e dalle parti datoriali, dalla Total e dalla Regione ovvero quello che va sotto il nome di “protocollo per la valorizzazione dell’occupazione” e per il quale si sono registrate continue e ripetute inadempienze; a spregio dei contenuti del patto stesso ed a dimostrazione della tracotanza che da più parti si sta registrando nei confronti di questo territorio. Tutto prontamente monitorato e segnalato sia dai Sindacati che dai Sindaci interessati.
Il rispetto dei sopra richiamati punti avrebbe dovuto rappresentare il cardine dell’accordo che non potrà certamente essere soddisfatto con patti e tavoli successivi ed a cascata rispetto a ciò che la Regione si accinge a sottoscrivere, ignorando le necessità dei territori che solo i Sindaci conoscono, avendo gli elementi per poterli rappresentare. Non si può accettare un contratto che riguarda le sorti di un’intera area procrastinando ad effetti e volontà successive diritti che possono e debbono essere riconosciuti e garantiti nell’immediato come è giusto che sia, evitando per il futuro che i Sindaci debbano trovarsi costretti a contrattare diritti che sono riconosciuti per legge dello stato.
Ovviamente i Sindaci hanno tutta l’intenzione di far valere le ragioni dei territori rappresentati con le azioni che in qualità di Rappresentanti del Governo possono essere messe in campo fino a dover ipotizzare azioni forti e di richiamo delle istanze delle popolazioni”.