La Regione Basilicata, prorogando i contratti alle aziende di trasporto pubblico senza provvedere ad espletare una nuova gara non ha rispettato le disposizioni europee e ha invaso le competenze dello Stato in materia.
Per questi motivi, il Consiglio dei Ministri ha impugnato davanti la Corte Costituzionale la legge regionale con la quale si è provveduto a prorogare i contratti.
Su quanto accaduto interviene il segretario della Filt Cgil Basilicata, Luigi Ditella.
“Siamo giunti al triste epilogo di una storia annosa. La Filt Cgil aveva già avvisato, sollecitato e invitato la vecchia e nuova giunta regionale – afferma Ditella – a bandire la gara per il trasporto pubblico locale nel rispetto del regolamento europeo n.1370 del 2007 (art. 5, comma 5) – secondo il quale il contratto non può essere prorogato per più di due anni – oltre che dell’articolo 117 della Costituzione sulla concorrenza.
Dobbiamo dedurre che, oggi come in passato, la Regione continui ad affidarsi a cattivi consiglieri, probabilmente interessati affinché tutto rimanga così com’è. A nulla sono servite le denunce della Filt Cgil su un sistema al collasso, tra disservizi e lavoratori che non percepiscono lo stipendio”.
“Da anni sosteniamo – aggiunge Ditella – che un sistema come quello attuale non può più reggere a causa di un territorio intanto cambiato e quindi con diverse esigenze di servizio. Il tempo dei tatticismi e dei protezionismi è finito, si faccia in fretta e tutto il possibile – conclude – per scongiurare la catastrofe della sospensione dei servizi che coinvolgerebbe una platea di 1300 lavoratori, oltre a paralizzare l’intera regione”.