I sindacati Flai Cgil, Fai Cisl e Uila Uil di Basilicata sono fortemente preoccupati per il mancato pagamento delle mensilità della platea dei forestali e vie blu, per un totale di circa 4000 lavoratori in tutto, che ancora devono ricevere le mensilità di novembre e dicembre.
Una situazione ormai divenuta insostenibile per i lavoratori che su tutto il territorio regionale si stanno organizzando autonomamente con azioni di protesta con presidi davanti alla sede della Regione Basilicata e assemblee permanenti.
“Un disagio che va assolutamente fermato quanto prima avendo appreso – affermano i segretari regionali Flai Cgil, Fai Cisl e Uila Uil, Vincenzo Esposito, Vincenzo Cavallo e Gerardo Nardiello – che le risorse sono immediatamente disponibili ma non erogabili al Consorzio di bonifica perché legate all’approvazione del bilancio regionale.
Rivolgiamo un appello al Consiglio affinché accelerino il più possibile l’iter per l’approvazione e consentire il trasferimento delle risorse.
Siamo molto preoccupati – aggiungono i tre segretari – anche per le voci che si rincorrono sulla forestazione e su cui non abbiamo notizie certe. All’ultimo incontro con il presidente regionale Vito Bradi – continuano Esposito, Cavallo e Nardiello – avevamo condiviso un percorso per l’istituzione di un tavolo tecnico tra Regione e parti sociali per un rilancio del settore e delle professionalità coinvolte, a difesa della salvaguardia ambientale e del verde pubblico, rendendo la platea dei lavoratori sempre più pronta ai cambiamenti, dotandoli di attrezzature sempre più efficienti ed efficaci.
Da una indiscrezione, invece, – sostengono Esposito, Cavallo e Nardiello – pare che l’intenzione della Regione sia di tornare al lavoro forestale inteso come assistenza, con la richiesta da parte del Consorzio dell’indicatore della situazione economica dei lavoratori ai fini della rimodulazione delle giornate lavorative.
Una decisione del genere – denunciano i tre sindacalisti – sarebbe inaccettabile in quanto relegherebbe il lavoro forestale a mero assistenzialismo ignorando totalmente le professionalità impiegate. Ci opporremo con tutte le nostre forze a una eventuale decisione del genere, della quale non comprendiamo assolutamente la ratio: la forestazione è un lavoro e non un ammortizzatore sociale.
Chiediamo dunque – ribadiscono – che il presidente Bardi porti avanti gli impegni assunti sulla forestazione e che si dia una risposta a tutti i lavoratori del settore.
Ricordiamo che vi sono situazioni nelle quali si attendono addirittura stipendi relativi ad anni passati, come nel caso dell’Area programma Basento – Bradano – Camastra, la cui platea attende una mensilità del 2017 e l’Area programma Marmo Melandro, i cui lavoratori ancore devono percepire una mensilità del 2018.
Non accetteremo, infine, alcun arretramento rispetto alle risorse messe a disposizione dalla Regione in bilancio: nessun taglio sarà accettato. Abbiamo già chiesto che in bilancio di previsione siano messe a disposizione le risorse necessarie affinché i cantieri si aprano a partire dalla prossima primavera e non a giugno, come solitamente avviene negli ultimi anni.
A tutti i lavoratori – concludono Esposito, Cavallo e Nardiello – ribadiamo la vicinanza dei sindacati confederali che stanno acquisendo tutti gli elementi per comprendere il livello di discussione con la Regione.
Qualora il confronto non dovesse andare a buon fine, chiameremo all’appello tutti i lavoratori del settore forestale per manifestare il proprio dissenso, mettendo in atto forti azioni di protesta”.