Giornata conclusiva, quella di ieri, di Matera Capitale della Cultura 2019.
Nella Città dei Sassi numerose le autorità, tra le quali i Ministri della Cultura Dario Franceschini, e per il Sud e la Coesione Territoriale, Giuseppe Provenzano.
Il servizio di Michele Capolupo di www.sassilive.it
Nel primo pomeriggio di ieri a Palazzo Lanfranchi si è svolto il Consiglio di Amministrazione della Fondazione Matera-Basilicata 2019, alla presenza del Ministro ai Beni Culturali, Dario Franceschini, e del Ministro per il Sud e la Coesione Territoriale, Giuseppe Provenzano.
A seguire il punto stampa per la presentazione dei primi dati di Matera 2019 e dei progetti di Legacy che ha coinvolto il Presidente della Fondazione Matera Basilicata 2019, Salvatore Adduce, il Sindaco di Matera, Raffaello de Ruggieri, il Presidente della Regione Basilicata, Vito Bardi, il Ministro per i Beni e le Attività Culturali e il Turismo, Dario Franceschini, il Ministro per il Sud e la Coesione Territoriale, Giuseppe Provenzano, il Sindaco del Comune di Parma, Federico Pizzarotti in rappresentanza della Capitale Italiana della Cultura 2020 e il Presidente del Parlamento Europeo, David Sassoli. Un incontro avviato con i saluti dei rappresentanti dei partner di Matera 2019 Tim, Intesa Sanpaolo, Enel.
Di seguito le dichiarazioni rilasciate dal Ministro Franceschini prima della conferenza stampa insieme al Ministro Provenzano.
Ministro, il bilancio di Matera 2019?
“Matera ha dimostrato davvero di essere una capitale e quando uno dimostra di essere una capitale così all’Italia e al mondo di aver saputo investire tanto in patrimonio, attività culturali, in rilancio di turismo, colto e intelligente, quando mostra cosa vuol dire il riscatto dei Sassi vuol dire che ha i titoli per restare capitale per sempre”.
Come si può sostenere questa città anche dopo il 2019?
“Abbiamo fatto molte cose per il 2019, alcune cose resteranno strutturali, altre le continueremo a sostenere, Matera è importante perchè ha dimostrato a tutto il Mezzogiorno d’Italia che investire in cultura, turismo, riqualificazione e rigenerazione urbana si può davvero creare degli attrattori turistici internazionali. Se solo il 20% dei turisti internazionali che vengono sotto Roma e ricordo che sotto Roma c’è Napoli, Pompei, la Sicilia, i Bronzi di Riace, Matera, Bari, c’è la bellezza dappertutto, bisogna utilizzarla”.
Il 17 ottobre 2014 fu lei a pronunciare la parola Matera per consacrarla capitale europea della cultura, si aspettava tutto questo?
“Ho visto adesso in macchina le immagini di quella festante, purtroppo ci sono state altre cinque piazze deluse nello stesso momento ma è stato un momento di gioia vera, spontanea, collettiva e sono contento di essere stato io a leggere in quel momento il nome di Matera e mi fa piacere tornare qua. Le vicende strane della politica italiana mi hanno portato ad essere qua anche all’ultimo dell’anno di Matera 2019”.
Lei ha lanciato le città italiane della cultura, secondo lei sono un buon viatico per il 2033 quando l’Italia dovrà esprimere una nuova capitale europea della cultura?
“Proprio sull’esperienza della competizione per la capitale europea che ha fatto molto bene alle città che poi non hanno vinto, perchè mette in moto una progettazione condivisa della città, un lavoro pubblico-privato insieme, abbiamo pensato che siccome la capitale europea in Italia arriva ogni quattordici anni, quindi troppo poco tanto che ho proposto ai ministri della cultura europea di farne almeno tre all’anno in modo che sia più frequente, abbiamo pensato di introdurre la capitale italiana della cultura e devo dire che ha funzionato molto bene, c’è stato un grande risultato, ogni anno è un anno importante, il prossimo anno andremo ad inaugurare con il Presidente della Repubblica Italia l’anno di Parma e so che il sindaco di Parma è anche qua”.
Michele Capolupo