Nulla di fatto nell’incontro al Mise convocato per discutere della vertenza Ferrosud.
Sono intervenuti Chiara Cherubini, funzionario del Mise, Gaetano Guerrieri, funzionario della Regione Basilicata, Maria Moramarco in rappresentanza dello Studio Casilli (Commissario Straordinario del Gruppo Mancini), dei rappresentanti di Fim, Fiom, Uilm , e dell’On. Nunzio Angiola.
Dall’incontro è emerso che la vicenda giudiziaria è più complessa di quanto si pensava.
Ad oggi – precisano in una nota congiunta Vittorio Verrascina, Maurizio Girasole, Dino Mangieri segretari regionali di Fim, Fiom, Uilm – è evidente che non ci sono le condizioni per firmare alcun fitto di ramo d’azienda, anche alla luce del futuro pronunciamento dei tribunali di Arezzo e di Matera.
Tutta la delegazione sindacale , nel riconfermare l’importanza del tavolo ministeriale, che rimane un tavolo di garanzia, ha stigmatizzato il comportamento della direzione aziendale, che non ha rispetto del Ministero dello Sviluppo Economico, che cambia posizione a seconda della sede istituzionale, e che a distanza di poche settimane, fornisce informazioni contraddittorie sul portafoglio ordini, sulla prospettiva occupazionale e sulla strategia aziendale.
L’incontro precedente era stato aggiornato con la sottolineatura aziendale dell’importanza di un passaggio successivo, presso la sede ministeriale, per condividere il contenuto del piano industriale, in fase di elaborazione. Invece, nella riunione odierna la Dott.ssa Chiara Cherubini ha letto una lettera, recapitata dall’azienda, nella quale non vi è traccia degli impegni assunti in precedenza e si scaricano le responsabilità sulle organizzazioni sindacali, che non avrebbe avallato un operazione poco chiara.
Fim, Fiom e Uilm nazionali hanno sottolineato che i fatti e la storia recente, dimostrano che il disastro aziendale è da attribuire, senza ombra di dubbio, al comportamento del management di Ferrosud.
I partecipanti all’incontro hanno convenuto sull’esigenza di verbalizzare, con precisione, le rispettive posizioni, e di mettere al centro della discussione la condizione dei lavoratori, che percepiscono il salario senza la dovuta regolarità e che rischiano di perdere il posto di lavoro.
Considerando l’assenza di commesse e la strategia aziendale, giudicata poco credibile, serve mantenere alto il livello di confronto e di mobilitazione.
La riunione è stata aggiornata, a data da stabilirsi, nella consapevolezza dell’importanza del confronto, con questo livello istituzionale,
anche alla luce degli importanti investimenti che si stanno effettuando nel settore ferroviario.
Nei prossimi giorni saranno tenute le assemblee informative per rendere noto, con un maggiore dettaglio, il contenuto del confronto.