Fa segnare un segno meno l’economia lucana nei primi nove mesi del 2919. Lo si rileva dal rapporto di Bankitalia.
Il documento “L’economia della Basilicata – Aggiornamento congiunturale”, redatto dal locale Nucleo per la Ricerca Economica, è stato presentato a Potenza nella filiale della Banca d’Italia dal direttore della filiale, Carmelo Salvatore Brunetto, dal coordinatore del rapporto, Vincenzo Mariani, e dal responsabile dell’ufficio analisi e ricerca economica della sede di Bari, Maurizio Lozzi.
Dopo la lieve crescita registrata nel 2018, nei primi 9 mesi di quest’anno la dinamica dell’attività economica in Basilicata è divenuta lievemente negativa.
La crescita nel settore industriale regionale si è interrotta; nel settore delle costruzioni la fase ciclica resta debole; l’attività nel settore dei servizi è invece lievemente aumentata.
L’occupazione ha ripreso a crescere. La dinamica dei prestiti ha rallentato, divenendo negativa per le imprese di piccole dimensioni; la qualità del credito è rimasta stabile su livelli prossimi a quelli di fine 2018, ma inferiori al periodo precedente alla crisi.
L’industria
Nei primi 9 mesi del 2019 la crescita dell’attività economica nel settore industriale regionale si è interrotta, per effetto del calo della produzione manifatturiera ed estrattiva. In base all’indagine congiunturale della Banca d’Italia condotta tra settembre e ottobre su un campione di circa 80 imprese del manifatturiero con almeno 20 addetti, il fatturato, che era risultato in crescita nel 2018, si è ridotto nei primi 9 mesi dell’anno rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, a seguito del forte calo registrato nel comparto autoveicoli. Al calo del manifatturiero si è associato quello dell’estrattivo: nei primi 8 mesi del 2019 la produzione di petrolio greggio e di gas naturale – che nel 2018 era tornata Fonte: Ministero dello Sviluppo economico.
sui livelli precedenti le vicende giudiziarie che avevano determinato il fermo delle estrazioni in Val d’Agri – si è nuovamente ridotta (rispettivamente del 10,7 e del 6,0% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente). La dinamica degli investimenti delle imprese manifatturiere ha continuato a risultare in moderata crescita.
Le esportazioni
Nel primo semestre del 2019 le esportazioni lucane sono diminuite in misura rilevante (19,5% a prezzi correnti rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente), dopo la crescita registrata nel 2018. La contrazione è risultata più intensa rispetto a quella del Mezzogiorno (2,2), mentre nella media nazionale l’andamento è risultato positivo (2,7). Il calo registrato in Basilicata è attribuibile quasi integralmente alla dinamica del comparto auto, che rappresenta quasi l’80% del totale dell’export. Anche al netto del comparto auto le esportazioni sono risultate in calo (3,4%); la flessione ha riguardato tutti i principali settori produttivi ad eccezione di quelli degli apparecchi elettronici, degli articoli farmaceutici e dell’alimentare. In termini di destinazione, la contrazione dell’export regionale ha interessato i principali partner commerciali al di fuori dell’UE, in particolare gli Stati Uniti. Le esportazioni verso i paesi dell’UE sono invece cresciute.
Le costruzioni
Nel settore delle costruzioni la fase ciclica resta debole. I segnali di crescita sono concentrati nel Materano e sono attribuibili in gran parte alla dinamica dell’edilizia residenziale. Le compravendite di abitazioni sono cresciute del 10,6% nel primo semestre del 2019 rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, un dato superiore rispetto al Mezzogiorno e all’Italia. Il numero di compravendite di immobili residenziali resta comunque inferiore di quasi un quarto rispetto al picco del primo semestre 2010. Il recupero delle compravendite finora non ha fornito un impulso significativo all’attività produttiva né si è associata a un recupero dei prezzi che si sono ridotti nel primo semestre dell’1,5%. Nel comparto delle opere pubbliche l’andamento della produzione potrebbe beneficiare della dinamica dei bandi pubblicati in regione, che secondo i dati del Cresme hanno continuato a crescere in misura significativa nel primo semestre del 2019.
Il turismo
Nei primi 7 mesi del 2019 l’andamento del turismo in Basilicata si è confermato in ulteriore crescita: le presenze di turisti presso le strutture ricettive regionali sono aumentate del 2,0% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, in conseguenza dell’aumento di turisti italiani e, soprattutto, di stranieri. I flussi turistici hanno beneficiato soprattutto dell’andamento registrato a Matera, risultato in crescita nello stesso periodo del 45,8% tra gli italiani e del 25,2 tra gli stranieri.
Il mercato del lavoro
Nella media del primo semestre 2019 l’occupazione in Basilicata ha ripreso a crescere dello 0,8% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, un valore di poco superiore alla media italiana (0,5) e di segno opposto rispetto al Mezzogiorno (-0,4). I livelli occupazionali in regione, benché in crescita, rimangono inferiori di circa 6.000 unità rispetto al picco precedente la crisi economico-finanziaria del 2008. Nei primi 6 mesi del 2019 il saldo tra assunzioni e cessazioni di rapporti di lavoro dipendente nel settore privato non agricolo (assunzioni nette) è risultato positivo, ma inferiore rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Il principale contributo alla crescita ha continuato a giungere dai contratti a tempo determinato, il cui saldo si è tuttavia ridotto rispetto al periodo di confronto; le assunzioni nette a tempo indeterminato sono state positive e lievemente superiori rispetto al primo semestre del 2018. Nella media del primo semestre del 2019 il tasso di occupazione è cresciuto in regione di quasi un punto rispetto allo stesso periodo del 2018 (al 50,3%). Il tasso di disoccupazione si è invece ridotto di 0,7 punti al 12,0%.
L’intermediazione finanziaria
Prestiti bancari
(variazioni percentuali sui 12 mesi)
A giugno 2019 il credito bancario al complesso dell’economia lucana ha continuato ad aumentare sebbene a un tasso inferiore rispetto all’anno precedente (0,7% in ragione d’anno; 1,7 a dicembre scorso). L’andamento è risultato sostanzialmente in linea con il Mezzogiorno e lievemente superiore rispetto alla media nazionale. Il credito è risultato ancora in crescita a Matera (1,8%) e stazionario a Potenza. Sulla base di dati preliminari nei mesi estivi la crescita dei prestiti in Basilicata avrebbe registrato una lieve accelerazione.
La dinamica dei finanziamenti bancari al settore produttivo si è indebolita, pur restando nel complesso positiva. A giugno
Fonte: segnalazioni di vigilanza.
2019 i prestiti alle imprese grandi (almeno 20 addetti) sono
aumentati dell’1,4% in ragione d’anno, a fronte del 2,0 del 2018; i finanziamenti erogati alle imprese piccole si sono contratti dello 0,7%.
Il credito alle famiglie consumatrici erogato da banche e società finanziarie è cresciuto, a giugno, del 3,6% in ragione d’anno, valore sostanzialmente analogo a quello registrato alla fine dello scorso anno. La crescita è stata sostenuta dal positivo andamento sia del credito al consumo (6,8%) sia dei mutui per l’acquisto di abitazioni (4,2%).
La qualità del credito
A giugno il tasso di deterioramento del credito (inclusivo dei passaggi sia a sofferenza sia a forme di anomalia meno grave) è stato pari al 2,3%, rimanendo invariato rispetto a dicembre 2018 e collocandosi su un livello in linea con quello del Mezzogiorno, ma superiore al dato nazionale.
Nel 1° semestre del 2019 lo stock di prestiti deteriorati in rapporto al totale dei prestiti è rimasto pressoché invariato, interrompendo il calo in atto dalla fine del 2015. A giugno l’indicatore era pari al 12,9% dei prestiti complessivi (21,4 per le imprese e 5,6 per le famiglie). Le sole sofferenze rappresentavano l’8,1% dei crediti totali. Fonte: segnalazioni Centrale dei Rischi.
Foto: wwwSassiLive.it