Lancia un appello al Consiglio Regionale Carlo Trerotola di “Prospettive Lucane affinchè ai “più sfortunati” vengano destinate risorse finanziarie.
Lo fa dopo che la Caritas ha reso pubblici i dati sulla povertà in Basilicata. Dati che preoccupano perchè quello denunciato è un fenomeno in crescita esponenziale.
“La civiltà del ventunesimo secolo non può tollerare la fame come piaga sociale. Anche per questo – dice Trerotola – è sempre più urgente coniugare le ricchezze che ci offre il territorio con le povertà emergenti”.
“Un tale connubio – sottolinea – andrà nella direzione di stimolare le coscienze verso sentimenti più genuini come la solidarietà che la società dei nostri giorni sembra aver archiviato per far posto agli egoismi ed all’indifferenza”.
“Una recente inchiesta dei centri di ascolto della Caritas lucana – rileva Trerotola – evidenzia necessità di parte della popolazione lucana che sono persino di tipo alimentare.
Le sempre maggiori difficoltà economiche pongono queste persone in condizioni di vita tali che il rispetto verso la dignità umana non può e non deve tollerare, perché girare lo sguardo dell’altra parte significa offendere se stessi e gli altri. Non potersi curare o, peggio ancora, nutrirsi male e poco a causa delle difficoltà economiche sono condizioni che stridono con la ricchezza del territorio lucano che, seppure in minima parte, devono essere destinati a queste drammatiche emergenze sociali”.
“La Caritas lucana – ribadisce Trerotola – ci ricorda che le difficoltà economiche di ciascuno si ripercuotono sulla qualità alimentare, determinando malattie cardiovascolari dipendenti da cattiva o insufficiente alimentazione.
A tali vere emergenze la Regione Basilicata ha il dovere di guardare e trovare soluzioni che tengano conto delle risorse di bilancio. Il petrolio è una risorsa del territorio che si traduce in una posta del bilancio regionale”.
“Sento di chiedere all’intero Consiglio Regionale – dice il consigliere – di unirsi in questo accorato appello ed onerare la sensibilità del Presidente Bardi di iniziative concrete a sostegno dei ‘più sfortunati’. A loro i sentimenti di solidarietà e rispetto delle Istituzioni”.
“I centri di ascolto diocesani – conclude Trerotola – potranno essere utili presidi sul territorio per monitorare le famiglie che versano in effettive condizioni di difficoltà”.