Potenza, 25 ottobre 2019 – “È inaccettabile che un comparto di primaria importanza per l’economia regionale, come senza dubbio è quello primario, continui a essere messo in secondo piano nei tavoli delle trattative tra la Regione Basilicata e le compagnie petrolifere, che continuano a svolgersi in vista dell’avvio delle attività estrattive senza il minimo coinvolgimento delle organizzazioni professionali agricole. Per questa ragione ci vediamo costretti a reiterare la nostra richiesta di incontro con gli assessori all’agricoltura Francesco Fanelli e all’ambiente Gianni Rosa, ai quali non nascondiamo il nostro disappunto per il mancato confronto, da noi più volte sollecitato. Ci appelliamo anche al presidente della Regione Vito Bardi, al quale ricordiamo le tante promesse fatte durante la campagna elettorale, quando ha assicurato la massima attenzione verso il settore primario e il massimo coinvolgimento delle organizzazioni agricole”.
Lo sottolinea il coordinamento di Agrinsieme Basilicata, che riunisce le federazioni regionali di Cia-Agricoltori italiani, Confagricoltura, Copagri e Alleanza delle Cooperative Agroalimentari e che rappresenta l’80% delle aziende agricole lucane e l’intero mondo della cooperazione agroalimentare, con il 75% della Produzione Lorda Vendibile agricola.
“A nostro avviso, infatti, non si possono continuare a ignorare le evidenti e innegabili ricadute sull’ambiente, sulla salute, sull’alimentazione e sull’agricoltura appunto; ricordiamo per l’ennesima volta, quindi, che la ‘questione petrolifera’ va a incidere trasversalmente sul comparto primario e che in gioco ci sono tantissimi ettari di terreni nella Val D’Agri, così come nella Valle del Sauro e il futuro di tante aziende della filiera agro-alimentare e l’occupazione di moltissimi addetti”, evidenzia il Coordinamento regionale. “In relazione, quindi, al concreto rischio di ricadute sul primario, vero e proprio vanto dell’economia regionale, riteniamo di fondamentale importanza che l’agricoltura venga annoverata a pieno titolo tra gli argomenti oggetto dei tavoli di confronto governativi, così come di quelli tra l’amministrazione regionale e le compagnie petrolifere”, conclude Agrinsieme Basilicata, che è pronta a scendere in piazza per protestare davanti alla sede della regione e dell’assessorato.