Si è svolto nel pomeriggio di ieri a Palazzo Viceconte a Matera l’incontro bilaterale tra il Ministro degli Esteri Luigi Di Maio e Abdullah bin Zayed al Nahyan, Ministro degli esteri degli Emirati Arabi, membro della famiglia reale e figlio del fondatore degli Uae.
L’incontro pomeridiano ha fatto seguito alla presentazione in mattinata a Matera nella Serra del Sole di Cava del Sole del Padiglione Italia che sarà allestito a Expo Dubai 2020.
Di seguito la dichiarazione rilasciata dal Ministro Di Maio: “Per noi è molto importante l’Expo Dubai 2020 perchè per le nostre imprese sarà una grandissima opportunità di visibilità.
Io come Ministro degli affari esteri mi occupo anche del commercio internazionale, sono stato già negli Emirati Arabi per una missione di sistema con 150 imprese italiane che hanno creato nuovi business e adesso l’Expo Dubai 2020 è una grande opportunità perchè si basta su concetti a noi cari, la sostenibilità, la mobilità, le nuove opportunità che arrivano dalle nuove tecnologie e poi perchè lo stiamo costruendo sostanzialmente noi questo Expo Dubai 2020, perchè la più grande opera, quella centrale, la sta costruendo un’azienda italiana.
C’è il Padiglione italiano e c’è un anfiteatro che lo costruisce Italia. E’ stato importante quindi per me che a un anno da Dubai 2020 si celebrasse a Matera con il Ministro degli Esteri degli Emirati Arabi questo importante evento di oggi e poi io avevo conosciuto il Ministro degli Esteri degli Emirati Arabi a New York all’assemblea generale delle Nazioni Unite e l’ho invitato a Matera perchè vedesse una delle perle del Sud Italia. Il Sud Italia all’estero è poco conosciuto per quanto invece merita e per quanto mi riguarda sono stato contento del fatto che il Ministro degli Esteri emiratino mi abbia ringraziato per avergli fatto vedere lo spettacolo di Matera capitale europea della cultura 2019 ma sopratutto una città che grazie al turismo e alle nuove tecnologie applicate alla cultura e ai beni culturali, potrà dare tanto lavoro e tante occasioni di sviluppo. Mi ha detto che tornerà e questa è una delle missioni compiute.
Al bilaterale – ha proseguito Di Maio – abbiamo parlato di Libia in maniera approfondita, l’incontro con lui è stato molto importante. Io e il Ministro degli Affari Esteri degli Emirati Arabi abbiamo convenuto che possiamo iniziare un percorso che porti ad un processo politico e al cessate il fuoco. So che sembra una cosa scontata ma credetemi che riuscire a concordare insieme che Italia ed Emirati Arabi possono contribuire alla conferenza di Berlino con un lavoro sinergico ad arrivare al cessate il fuoco in Libia e rialimentare il processo politico è molto importante, perchè l’Italia ha espresso neutralità. Riconosciamo Serrage come governo riconosciuto dalle Nazioni Unite ma dialoghiamo con la Gidemaica, perchè il nostro obiettivo non è alimentare il conflitto ma fermarlo e fare in modo che la Libia non sia nè la fucina di nuovi terroristi nè le coste da dove partono centinaia di migliaia di migranti verso l’Europa. Per lavorare a questo abbiamo bisogno di alleati e tra questi alleati oggi per lavorare al cessate il fuoco e a una soluzione politica ci sono anche gli Emirati Arabi”.
Il Ministro Di Maio ha risposto ad alcune domande sulla situazione politica italiana con particolare riferimento ai rapporti interni alla magioranza di Governo.
L’intervista.
Stamattina ha lanciato tre condizioni imprescindibili del Movimento 5 Stelle per la manovra finanziaria, che cosa potrebbe accadere se non saranno accolte?
“Queste sono condizioni importanti per gli italiani. Un commerciante che ci sta ascoltando sa che per imporgli l’utilizzo di queste carte di credito bisogna abbassare i costi delle carte di credito, le transazioni e i costi per il dispositivo del pos, altrimenti se tu gli dai una multa, lui preferisce pagare una multa che i costi del pos e non è una multa, in realtà è un’altra tassa. Allo stesso modo le partite iva. L’anno scorso abbiamo dato il regime del 15% fino a 65 mila euro, abbiamo detto che l’Italia deve fare meno leggi e fare in modo che quelle che si approvano restano in vigore per decenni per dare la possibilità di progettare il proprio futuro. E’ impossibile che a distanza di meno di un anno togliamo a questi imprenditori il regimo agevolato di tasse del 15% e tornano a pagare più del 20%. Allo stesso modo è un pacchetto anti evasione se c’è dentro il carcere per i grandi evasori, che non sono mai stati toccati in questi anni e la confisca per sproporzione. Cioè tu evadi più di 100 mila euro, io non solo ti mando in carcere ma ti confisco più di quanto hai evaso, così la prossima volta ci pensi due volte. E non è una battaglia tra chi pensa che bisogna perseguire i grandi evasori e chi pensa che bisogna perseguire solo i piccoli evasori. Qui siamo d’accordo che l’evasione si combatte su tutti i fronti, uno di questi fronti è il carcere e la confisca. Queste sono tre cose importanti a cui tengono gli italiani. Domani c’è un vertice di maggioranza e sono fiducioso che troveremo una soluzione, perchè questa manovra di bilancio se si deve fondare sulla lotta all’evasione è giusto che si fondino sulle proposte che arrivano dalla prima forza politica parlamentare che regge questo governo, il Movimento 5 Stelle, se invece non si vogliono considerare non credo che sia utile al clima nel Governo”.
Matteo Renzi ha aperto nel suo partito a parlamentari provenienti dal Movimento 5 Stelle, come risponde?
“Io credo che sia veramente assurdo in una democrazia come l’Italia che si applauda a chi dice “stiamo andando a prenderci i parlamentar in un altro gruppo per fargli cambiare casacca”. Credetemi da questo punto di vista è molto importante dire che se gli italiani nella scheda elettorale votano per una forza politica e in quella forza politica ci sono parlamentari se i parlamentari cambiano forza politica non è un pregio, secondo me dovrebbe dimettersi e andare a casa, magari ci ha ripensato, è legittimo ma non è che utilizzi il seggio con i voti che gli italiani hanno dato alla tua forza politica. Da questo punto di vista penso che l’epoca dei voltagabbana debba finire e credo che sia anche sbagliato che ci siano forze politiche che fomentano questa dinamica, perchè non si tratta di cambi di idea, tutti possono cambiare idea, si tratta di rispetto nei confronto del voto dei cittadini ed è per questo che in passato ho parlato di vincolo di mandato, poi nella maggioranza non c’è l’accordo ma a livello di regolamenti parlamentari sono d’accordo con il presidente della Camera quando dice “per risolvere il problema dei voltagabbana, se non si può modificare la Costituzione almeno modifichiamo i regolamenti parlamentari e facciamo in modo che chi entra con quel gruppo resta con quel gruppo oppure nessuno lo costringe a stare in parlamento a 13 mila euro al mese, tutti possono decidere di tornare a fare quello che facevano prima ma almeno non tradiscano il mandato degli elettori”.
Fonte e foto: www.sassilive.it/