Nel 2019 lo stabilimento FCA di Melfi compie 25 anni e apre le proprie porte a rappresentanti della business community, dell’accademia e delle Istituzioni per discutere di tematiche fondamentali per il futuro della Basilicata e del Paese intero: l’innovazione, la sostenibilità, la creatività e i talenti.
Questo storico impianto rappresenta uno dei fiori all’occhiello del Gruppo FCA e uno degli stabilimenti produttivi di FCA più innovativi al mondo.
Lo stabilimento si sviluppa in un’area di oltre 2 milioni di metri quadrati, all’interno della quale circa 7.300 dipendenti diretti sono impegnati nella produzione di vetture strategiche per il Gruppo: la 500X e la Jeep Renegade, esportate oggi in oltre 100 Paesi, a cui si sta aggiungendo la Jeep Compass.
In base agli ultimi dati regionali a disposizione, lo stabilimento contribuisce per il 18,7% al valore aggiunto totale dell’industria in Basilicata e per il 74,3% a quello generato dall’intero settore dei mezzi di trasporto lucano (dato 2016), consolidando un ruolo di predominanza e influenza su alcune variabili/ambiti di competitività regionale, come ad esempio l’export. Dal 1991 al 2018 le esportazioni della Regione sono passate da 126 milioni di Euro a oltre 4 miliardi di Euro (+3.074%) soprattutto grazie al contributo degli autoveicoli che sono passati da un peso quasi nullo (0,1%) sulle esportazioni lucane del 1991, ad un peso superiore all’80% a partire dal 2016. FCA a Melfi impiega l’81% degli occupati della Regione nel settore (tra i 10.000 e gli 11.000 se si considera il parco fornitori dentro il Plant).
FCA a Melfi si inserisce coerentemente nel contesto delle aziende – fortemente radicate sul territorio nazionale – con grande capacità di innovazione. L’impianto FCA a Melfi, con il recente investimento di oltre 1 miliardo di euro, è una delle fabbriche automotive più innovative in Italia e nel mondo. La riconversione degli impianti partita nel 2013 e ultimata nel 2014, ha permesso l’inizio della produzione nello stesso anno di due modelli di punta del Gruppo: la Fiat 500X e la Jeep Renegade, rendendolo un impianto all’avanguardia.
Tutti i processi di cambiamento e trasformazione che lo stabilimento FCA a Melfi ha attraversato dal 1994 ad oggi si nutrono del principale fattore critico di successo di ogni azienda che voglia durare nel tempo: la valorizzazione del talento. Questa capacità ha consentito allo stabilimento di adattarsi velocemente ad una transizione che sta investendo tutti i settori manifatturieri: il passaggio alla cosiddetta “fabbrica intelligente” o “impresa 4.0”, abilitata da tutte le tecnologie della trasformazione digitale (robotica, intelligenza artificiale, cybersicurezza, ecc.). Il cuore del passaggio alla fabbrica 4.0, infatti, è rappresentato dalla creazione e adattamento continui delle competenze presenti in azienda. Consentire l’assimilazione dei cambiamenti imposti dalla tecnologia, infatti, significa in primis disporre del supporto di strumenti di formazione e crescita delle persone in grado di permettere il “governo” della Rivoluzione 4.0 e la piena e progressiva integrazione tra uomo e tecnologia. Sulla spinta di tali consapevolezze, nel 2015 a Melfi è stata creata la Melfi Plant Academy: un laboratorio interamente dedicato alla ricerca e test di nuove soluzioni che permettono di migliorare l’efficienza dell’intero sito produttivo e di renderlo “flessibile” rispetto all’introduzione di nuove tecnologie. La Melfi Plant Academy, attraverso il contributo dei dipendenti del plant, ha l’obiettivo di migliorare la competitività della fabbrica, puntando principalmente sulla formazione, organizzazione e sullo sviluppo delle persone. In tal senso, è uno strumento di cambiamento culturale, prima ancora che organizzativo, e un vero e proprio modello per l’affermazione dell’Industria 4.0 nelle aziende manifatturiere della Basilicata e del Paese, assumendo il ruolo di attore complementare rispetto ai “Competence Center” di matrice pubblica nati nel 2016.
L’approccio innovativo e mirato all’effettiva creazione di competenze dello stabilimento FCA di Melfi e dell’Academy, gli permettono di porsi come “piattaforma abilitante” per la creazione di veri modelli di fabbrica 4.0, in cui però il fattore umano resta sempre al centro della trasformazione. Investire in formazione e in innovazione è possibile e doveroso e lo è ancora di più in un Paese in cui il 25, 5% dei giovani tra 15 e 34 anni non studia e non lavora (in Germania è il 10,2%, in Francia il 15,1% e in Spagna il 17,9%). Credere nelle persone e investire nel loro sviluppo, progettando spazi per la creatività lo è ancora di più, per essere protagonisti sui mercati internazionali, ridando al Mezzogiorno (e alla Basilicata), lo spazio che merita.