Non è una semplice fissazione la sua nè, come ha detto in conferenza stampa, accanimento personale verso chicchessia.
Maurizio Bolognetti, segretario dei Radicali Lucani la battaglia a sostegno della legalità e del pieno rispetto del diritto e della Costituzione la fa da anni. E’ il suo Dna.
Per questo motivo, non ha mai accettato che al Tribunale di Matera possa essere in servizio un magistrato, Salvatore Colella, (titolare, fra l’altro della più grossa inchiesta sulla sanità in Basilicata).
Ai giornalisti ha spiegato il motivo. Quando nel 2012 – il magistrato era in servizio a Potenza – era in corso un’indagine sullo smaltimento illecito di rifiuti la moglie di Colella, avvocato, difese uno degli imprenditori indagati. Legittimamente, ha precisato Bolognetti come legittimamente il fratello del magistrato Colella fu nominato revisore dei conti di Acquedotto Lucano e dell’Azienda Sanitaria di Matera.
Tutto legittimo ma, ha detto Bolognetti, troppi elementi consiglierebbero il trasferimento del magistrato ad altra sede, come più volte chiesto dal segretario dei Radicali lucani al Csm.
Nella conferenza stampa Bolognetti ha affrontato anche un’altra questione politicamente, diciamo, più imbarazzante.
Il riferimento è alle ultime elezioni regionali in occasione delle quali il M5S dichiarò che, se fosse andato al governo di via Anzio, avrebbe avuto già pronto l’assessore alla sanità: un magistrato del quale però il movimento non ha mai detto il nome.
Zorro, pardon Bolognetti, ha sempre chiesto di sapere chi fosse.
Ed ha aggiunto in conferenza stampa: “Dopo il voto, sempre il M5S lasciò intendere che quel magistrato avrebbe fatto carriera”.
Ce n’è abbastanza per Bolognetti per tornare sulla questione. E lo ha fatto con estrema chiarezza nella conferenza stampa di ieri.