Allarme tra la popolazione della Val d’Agri per la fiammata che nel pomeriggio di ieri, giovedì 12 settembre, si è sprigionata dal Centro Olio, con fumo nero e cattivo odore nell’aria.
E’ il secondo episodio a distanza di pochi giorni – il precedente il 9 settembre scorso – e questo giustifica ancora di più la preoccupazione degli abitanti dei centri della valle preoccupati per quello che sta accadendo.
La causa, secondo quanto affermato da Eni, che ha confermato l’incidente, sarebbe stato il malfunzionamento della pressione degli impianti, che non sono stati però bloccati.
Su quanto accaduto interviene il segretario regionale della Cgil, Angelo Summa, secondo il quale “episodi del genere a distanza di due giorni l’uno dall’altro nono sono ammissibili, specialmente se consideriamo che non sono una novità ma una costante verificatasi più volte nel tempo. È il momento di vederci chiaro”
Summa chiede al presidente Vito Bardi di convocare subito i vertici Eni “affinché faccia chiarezza su questi ultimi episodi. Si rispettino la Basilicata e i lucani e – conclude Summa – non sia più consentito all’Eni di comportarsi così come avvenuto fino a questo momento”.
Una “verifica puntuale ed esauriente” la sollecita con una nota anche la Uil Basilicata allo scopo “di chiarire ai lavoratori e alle comunità cosa stia accadendo”.
Nel preannunciare un’interrogazione, da parte sua il consigliere regionale Gianni Leggieri, chiede al Presidente Vito Bardi e all’assessore all’ambiente Gianni Rosa “che si faccia estrema chiarezza su quello che sta accadendo in questi giorni al Cova di Viggiano.
La salute prima di tutto, i cittadini e i lavoratori della Val d’Agri vanno
tutelati” conclude Leggieri.
Foto di copertina: Gazzetta della Val d’Agri