L’Ordine dei giornalisti e l’Associazione della Stampa della Basilicata tornano a denunciare il clima generalizzato di attacchi anche nella nostra regione alla libera stampa. Offese, censure, minacce che si ripropongono con preoccupante frequenza a testimonianza di un clima diffuso di crescente intolleranza verso il diritto-dovere di cronaca e di critica. Segno di una allarmante regressione culturale in atto nel Paese.
Non a caso il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, per la decima volta, nel giro di pochi mesi, ha sentito la necessità di sottolineare l’insostituibile funzione di una stampa libera e indipendente per la nostra democrazia.
L’ultimo episodio in ordine di tempo, sul nostro territorio, ha riguardato il giornalista pubblicista Gianluigi Laguardia che ha denunciato di essere stato oggetto di minacce in seguito a un servizio da lui diffuso.
Una situazione inaccettabile.
Torniamo a ribadire: la libera stampa è chiamata a dare conto delle vicende di pubblico interesse, nel rispetto della verità dei fatti e delle persone coinvolte.
Per giornali e giornalisti non c’è il dogma dell’infallibilità ma, qualora si ritenga che ci siano aspetti riportati in modo parziale, incompleto o non veritiero, esistono forme e modalità previste dalle norme vigenti per far valere il diritto al contraddittorio, alla replica, alla rettifica.
Ogni altra azione è da stigmatizzare e da respingere con fermezza.
Ordine e Associazione della Stampa di Basilicata auspicano che si compia uno sforzo collettivo per ripristinare, anche sul nostro territorio, un clima costruttivo e civile di confronto, anche in presenza di differenti opinioni e punti di vista