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Letto Simonetti: nell’ex complesso industriale “La Felandina” si sarebbe potuto far partire un avviso pubblico e un progetto di accoglienza
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Attualità

Simonetti: nell’ex complesso industriale “La Felandina” si sarebbe potuto far partire un avviso pubblico e un progetto di accoglienza

USB - Ufficio Stampa Basilicata 7 Settembre 2019
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Lo stato di attuazione del Pon inclusione (Fse) 2014/2020 “Interventi di prevenzione e contrasto del lavoro irregolare e dello sfruttamento nel settore agricolo” e il progetto “Piu-Supreme” sono stati i temi affrontati da Pietro Simonetti, componente del Tavolo Nazionale Anticaporalato del Ministero del Lavoro, nell’audizione in seconda Commissione Consiliare presieduta da Luca Braia.

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Per Simonetti nell’ex complesso industriale “La Felandina” si sarebbe potuto far partire un avviso pubblico e un progetto di accoglienza. “La Regione – ha sottolineato – doveva fare un bando e trovare 200 posti letti,  considerando che nel Metapontino ci sono centri di accoglienza vuoti che potevano essere utilizzati, pubblicando un avviso in rapporto al progetto. Bastava firmare l’avviso prima dello sgombero ma – ha detto Simonetti – ciò non è avvenuto. I soldi ci sono e ora bisogna procederli celermente. L’avviso deve essere fatto entro la prossima settimana”.

Simonetti ha anche rivolto un appello affinché il Coordinamento Regionale sull’Immigrazione abbia personale a sufficienza per gestire tutte le questioni sul tavolo. “Non ci può essere solamente una persona” e a ciò si aggiunge che attualmente “il coordinamento non è stato ancora ricostituito”.

Riguardo al progetto Supreme emergenza “si è pensato a coniugare l’accoglienza con attività occupazionali recuperando strutture non utilizzate a Melfi, Gaudiano, Maratea, Bernalda.
Ci sono, inoltre, – ha aggiunto Simonetti – sei-otto milioni di euro del Pon legalità per ristrutturare il centro di Palazzo San Gervasio garantendo così standard di accoglienza migliori a quelli attuali. Sono previsti altri 350 posti letto, l’area cottura, l’area ricreazione. Il progetto è stato predisposto nel 2016 ma quando è stata chiesta la necessaria variazione al Piano regolatore ci è stata negata dal Comune”.

Fornendo qualche dato sulla presenza di lavoratori stranieri in Basilicata, Simonetti ha spiegato che “dal primo gennaio sono circa 6mila quelli stagionali di cui 3359 nel Metapontino e 2550 nel Bradano.
Con il sistema Basil sappiamo dove lavorano, chi li assume, dove alloggiano i lavoratori lucani e in particolare i migranti”.
In futuro Simonetti ha auspicato che il nuovo governo prosegua lungo la strada tracciata dal precedente quando con il Ministro del lavoro Di Maio sul tema è stato predisposto “un piano quasi ultimato”.
Simonetti ha ricordato “la grossa novità che riguarda un accordo raggiunto con i Ministeri degli Interni e del Lavoro per utilizzare parte dei 60 milioni di euro Pon in un’operazione che sperimenterà una nuova forma di accoglienza.
L’idea progettuale è di fare un accordo con i Comuni per la riutilizzazione delle case sfitte, abbandonate e non in sicurezza. Lo Stato ne finanzia la messa in sicurezza. Il Comune le prende in carico per cinque anni e poi le restituisce al proprietario immigrato. Ciò avverrebbe con il coordinamento degli Ater. Così – ha concluso Simonetti – si potrebbero recuperare 200 o 300 case per ospitare i braccianti e fare anche ripopolamento dei nostri comuni. Potremmo essere la la prima regione a fare un progetto di questo tipo coinvolgendo anche l’Anci”.

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