Nella guerra dei Tutor alla fine la spunta Autostrade per l’Italia. Il 10 aprile dell’anno scorso una sentenza della Corte d’Appello aveva imposto lo spegnimento dei Tutor per la violazione di un brevetto depositato dall’azienda Craft di Greve in Chianti. La Corte di cassazione ha, invece, ritenuto «del tutto infondati i motivi per i quali la Corte di Appello di Roma aveva ritenuto che il sistema di controllo della velocità media violasse le norme relative alla proprietà intellettuale della società Craft e dovesse essere rimosso», spiega la stessa Aspi in una nota.
Aspi in queste ore ha già riattivato le squadre per la reinstallazione del sistema, così da consentirne la messa a disposizione in tempi brevi alla Polizia Stradale per potenziare i controlli già in essere sulla rete tramite l’attuale sistema SICVe-PM.
Si conta infatti, in coordinamento con la Polizia Stradale stessa, di poter attivare controlli della velocità media su circa 1.000 km di tratte entro i giorni del controesodo.
Si
ricorda – si legge nella nota – che la sentenza di Appello faceva
seguito a 4 sentenze a favore di Autostrade per l’Italia e che il
sistema Tutor era stato sviluppato e finanziato per decine di milioni di
euro dalla società e affidato in comodato gratuito alla Polizia
Stradale. Il sistema, installato nelle tratte a maggior rischio di
eccesso di velocità e che copriva 2.500 km di autostrade, aveva permesso
di ridurre l’incidentalità mortale sulle stesse tratte del 50% e
unitamente ad altri interventi realizzati dalla società aveva
contribuito, dalla privatizzazione, a ridurre a meno di un quarto
l’incidentalità mortale sulla rete.
La sentenza della Cassazione – si legge ancora nella nota di Autostrade per l’Italia – dimostra la non brevettabilità di sistemi matematici noti, facendo giustizia delle accuse rivolte alla società e riprese anche da alcune popolari trasmissioni televisive. La sentenza dimostra inoltre la determinazione di Aspi ad operare nel rispetto delle regole e a tutela della sicurezza stradale. Con la sentenza della Suprema Corte viene messa la parola fine ad una battaglia legale che dal 2006 opponeva il gruppo autostradale alla Craft.
Codacons: estendere tuto a tutte le tratte autostradali
«Il Codacons esulta per la pronuncia della Corte di Cassazione – si legge in una nota dell’associazione dei consumatori – . In un Paese, come il nostro, che mantiene inaccettabili livelli di incidentalità la riattivazione del Tutor rappresenta un’ottima notizia: questo strumento si è infatti rivelato decisivo nel ridurre incidentalità e mortalità». L’associazione chiede di «estendere immediatamente il sistema Tutor a tutte le tratte autostradali, così anche da regolare – con l’ausilio della tecnologia – il controesodo e in generale i massicci spostamenti che si verificheranno nei prossimi giorni sulla rete autostradale nazionale».
Fonte: Ansa