Il 34enne Tim Berners-Lee, ricercatore del Cern, trova la soluzione al problema di come condividere i documenti tra studiosi, sviluppando un software basato sul concetto di ipertesto, che lui stesso battezza come World Wide Web. Il sito che mette in rete è il primo della storia e inaugura ufficialmente l’era di internet.
«Il web è più un’innovazione sociale che un’innovazione tecnica. L’ho progettato perché aiutasse le persone a collaborare, e non come un giocattolo tecnologico. Il fine ultimo del Web è migliorare la nostra esistenza reticolare». Con queste parole Tim ricorda lo scopo principe della sua invenzione, nata per essere utilizzata soltanto dalla comunità scientifica.
Le sue intuizioni su url, http e linguaggio html spianano la strada ai successivi perfezionamenti, in particolare dopo la decisione del Cern, nell’aprile del 1993, di rendere pubblica la tecnologia alla base del Web, rinunciando ai diritti d’autore. Il passo successivo sarà la nascita del primo browser, Mosaic (1993), e del primo motore di ricerca, che permette a chi è connesso di poter “navigare” in rete.