Sono le cinque del pomeriggio a Cleveland (Ohio) e una folla di autorità, forze dell’ordine, giornalisti e curiosi si raduna all’incrocio tra la East 105th Street e la Euclid Avenue, per assistere all’inaugurazione di un nuovo strumento per regolare il traffico urbano.
Si tratta di una colonnina con quattro coppie di luci colorate: ognuna ha una luce rossa e una verde per indicare rispettivamente lo stop e il via libera alle vetture. È in assoluto il primo semaforo elettrico della storia ad entrare in funzione, azionato a distanza da un poliziotto, attraverso una cabina di comando.
La paternità dell’invenzione spetta a James Hoge. Sei anni più tardi a Detroit entrerà in funzione il semaforo automatico di William Potts, mentre nel 1923 l’afroamericano Garrett Morgan brevetterà il terzo segnale luminoso di colore giallo. Anche nei prototipi più antichi e rudimentali sono presenti i due colori verde e rosso, probabilmente ispirati ai segnali utilizzati per il traffico marittimo.
Il più antico è il semaphore di J.P.Knight installato a Londra nel 1868. Concepito per salvaguardare i pedoni dal passaggio delle carrozze, era costituito da un palo cui era collegata un’asta: se quest’ultima era perpendicolare al palo, indicava il segnale di stop, in posizione parallela il via libera. Più complicato il funzionamento notturno, basato su due lampade a gas, di colore verde e rosso, successivamente accantonato per la pericolosità del sistema che aveva dato luogo a diversi incidenti.