È possibile trovare sul canale YouTube di Reggaville il nuovo videoclip del brano dei lucani the ROOTS CORPORAL dal titolo PIENZ (Pensa), secondo singolo estratto dall’EP “Spreading Reggae”, pubblicato nel 2018.
Scritto in italiano e in dialetto ferrandinese dal vocalist Rocco Schiavone, è una presa di coscienza della situazione nella quale molte persone oggi versano: un sistema corrotto e precario che inevitabilmente ingabbia. M nel brano vi è anche un invito a reagire, con la ripetizione quasi ossessiva della parola PIENZ (pensa), a questo stato di cose attraverso l’intelligenza ed il ragionamento. Le musiche e gli arrangiamenti, realizzati dal chitarrista Enzo Di Stefano, sono un mix di elementi presi in prestito dalla musica jazz, ma soprattutto dalla musica tradizionale e popolare e rielaborati attraverso un processo artigianale di ricerca delle armonie, dei ritmi e dei suoni in chiave reggae.
Pienz, pienz, pienz (Pensa, Pensa, Pensa)
La nott non g’ duerm, u matin non già fa a ialzart (la notte non domi, la mattina fai fatica ad alzarti)
Pienz, pienz, pienz
Ci ruman daintr a u liett U fatiej non u jacchje (se rimani a letto non troverai da lavorare)
Pienz, pienz, pienz
N’g vol’n sacr’ficj andò la vit Ch purtà n’nanz na famigghj (ci vogliono sacrifici nella vita per portare avanti una famiglia)
Pienz, pienz, pienz
U p’pan da la vocch’ t’ha lu’à, Ch’ f’ cresc nu figghje. (devi rinunciare anche al tuo cibo quotidiano per prenderti cura di un figlio)
In attesa dell’arrivo di una nuova era di cambiamenti, dove è necessario scappare dalla propria terra madreper poter vivere-sopravvivere, in tema di migrazioni dai Sud del mondo, il Sud Italia non è molto diverso dalla madre Africa, una terra così ricca di risorse ma al tempo stesso una delle più povere e più sfruttate del pianeta. Nel testo si riflette il senso di voler ritrovare una dignità ed una semplicità che sembra ormai perduta in un sistema caotico, autoreferenziale e sempre più narcisista.
“E’ la triste realtà in un paese dove regna solo la critica, in un sistema dove manca un po’ di semplicità, alla ricerca diun nuovo giorno che verrà stringo i denti e resto qua. E’ la triste realtà in un paese dove regna solo l’invidia, in un sistema dove manca un po’ di tranquillità, alla ricerca di un nuovo mondo che verrà, questa è la mia Africa”.
Il videoclip è stato realizzato da Vatrò, che ha ben esplicato attraverso le immagini la dualità del brano: la consapevolezza di una situazione personale instabile e in generale dei problemi del Sud Italia, e quindi il bianco e nero e la situazione claustrofobica di un uomo chiuso in se stesso annichilito dal pensiero continuo della sua condizione, e la condanna di questo status, la protesta, rappresentata dal colore, dalla macchina a mano, dalla confusione gioiosa e colorata della denuncia di una situazione.
I the ROOTS CORPORAL sono attivi dal 2014, e nascono a Ferrandina (Matera), da un progetto di Rocco Schiavone ed Enzo Di Stefano. Nel loro sound si delineano in maniera netta molti elementi ispirati e dettati dalla terra di Lucania. Terra bruciata dal calore dei Calanchi. Tanto bella quanto amara. E’ da questa dualità, dove i luoghi parlano da sé, raccontano storie, smuovono le coscienze e sembrano vivi, che nascono le proiezioni dell’immaginario musicale deiThe Roots corporal. Hanno all’attivo numerosi concerti live e partecipazioni ad importanti Festival tra cui ricordiamo il Bababoom Festival 2019, il Primo Maggio Libero e Pensante di Taranto 2018.
Rocco Schiavone: Voice – Enzo Di Stefano: Guitar and Arrangements – Francesco D’Alessandro: Drum – Paolo Padula: Bass – Raffaele Pecora: Guitar – Antonio Francia: Keyboards – Angelo Manicone : Saxophone – Pino Melfi: Trumpet