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CronacaIN EVIDENZA

Relazione DDA. La Basilicata zona appetibile alla criminalità di regioni limitrofe

USB - Ufficio Stampa Basilicata 20 Luglio 2019
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Nel territorio lucano, sebbene in diminuzione, continuano anche a registrarsi reati predatori in danno di sportelli bancomat e postamat, nonché atti incendiari e danneggiamenti, soprattutto nell’area del Vulture-Melfese, alcuni dei quali (come dimostrato dalle indagini concluse anche nel semestre) volti ad intimorire gli imprenditori locali, in particolare quelli del comparto agricolo.
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PROVINCIA POTENZA

Nella provincia di Potenza, lo scenario criminale è caratterizzato da un ricambio generazionale, che vede in azione nuove leve, tra le quali figurano anche i figli dei principali boss.
Il clan MARTORANO-STEFANUTTI opera nel potentino, mentre il gruppo criminale RIVIEZZIopera nella zona di Pignola e Potenza. Nei comprensori di Rionero in Vulture e Venosa figurano i gruppi ZARRA (ex MOLLICA) e MARTUCCI, mentrenell’area del Vulture-Melfese (comprendente i comuni di Rionero in Vulture, Melfi e Rapolla), sono insediati i contrapposti clanCASSOTTA787e DI MURO-CAPRARELLA, nonché gli indipendenti gruppi GAUDIOSI e BAR-BETTA.

 Su tutto il territorio resta alta la diffusione dei reati connessi allo spaccio di sostanze stupefacenti ed, in tale ambito, si segnala anche la rinnovata diffusione delle c.d. “droghe sintetiche”.
Per la realizzazione di tale illecito, le sinergie fra la criminalità organizzata potentina e quella operante nel limi-trofo circondario foggiano e della provincia di Barletta-Andria-Trani risultano confermate, anche nel semestre, dagli esiti della citata operazione “Turn over”790 che, nel mese di settembre, ha portato alla luce “l’esistenza di una organizzazione criminale dedita al traffico di diversi tipi di sostanze stupefacenti (cocaina, hashish, marijuana, eroina) che grazie ad una consolidata filiera di partecipi dedita allo smercio di sostanza stupefacente, opera con base nel territorio di Ve-nosa, con ramificazioni in comuni limitrofi (Maschito), il cui mercato territoriale è gestito con competenze territoriali dai diversi associati”.
Dalle indagini è emerso un modus operandi marcatamente imprenditoriale degli indagati, impegnati nella deter-minazione dei prezzi di acquisto, nella gestione della riscossione dei debiti, nell’organizzazione per il deposito degli stupefacenti e nell’illecita intermediazione con esponenti della criminalità organizzata foggiana. Tra gli arrestati risultano anche ragazzi minorenni o poco più che ventenni, in grado di manifestare già una caratura cri-minale di rilievo ed un crescente ruolo nell’attività di spaccio.
 Il 14 luglio 2018, a Melfi (PZ), si è registrato il tentato omicidio di un ex collaboratore di giustizia, appartenente al clan CASSOTTA.
 Il 29 novembre 2018, nell’ambito dell’operazione “Napoli social”, i Carabinieri di Senise (PZ) hanno eseguito il provvedimento restrittivo nei confronti di una coppia di coniugi di origine campana ritenuta responsabile di spaccio di sostanze stupefacenti in Francavilla in Sinni (PZ).
Peraltro, le investigazioni hanno permesso di accertare come l’uomo fosse solito pubblicare sui social network, a titolo “pubblicitario”, immagini raffiguranti le tipologie di stupefacenti in suo possesso.
Ad esempio, il 9 dicembre 2018, a Lavello (PZ), è stato arrestato, in flagranza di reato, un cittadino campano trovato in possesso, al termine di una perquisizione personale e veicolare di iniziativa, di francobolli contenenti LSD e altro stupefacente (cocaina, anfetamine e hashish).
L’11 settembre 2018, a Venosa (PZ), i Carabinieri hanno eseguito l’OCC n. 50/17 RGNR-3630/17 RGGIP-106/18 RMC, emessa il 7 settembre precedente dal GIP presso il Tribunale di Potenza, nei confronti di 22 indagati, ritenuti i componenti di un’associazione dedita al traffico ed allo spaccio di sostanze stupefacenti tra la provincia di Foggia e la Basilicata.

Nel potentino, oltre che nel settore degli stupefacenti, le consorterie risultano perlopiù attive anche nelle attività estorsive.
Significativi, al riguardo, gli esiti investigativi dell’operazione “Gialloro”, conclusa nel mese di luglio dalla Polizia di Stato, che ha fatto luce su numerose azioni intimidatorie e di ritorsione dal chiaro intento estorsivo, compiute, anche in modalità armata, nella zona sub-provinciale del Vulture-Melfese, ad opera dei componenti di due gruppi familiari, DELLI GATTI e PARRINI.
 Le indagini hanno evidenziato un violento scontro in atto tra le citate famiglie, intenzionate ad imporsi nel settore della raccolta, imballaggio e commercializzazione della paglia, in danno di agricoltori del settore.

Sul fronte della prevenzione alle infiltrazioni nell’economia legale, si segnalano due provvedimenti interdittivi antimafia del semestre: il primo, emesso dal Prefetto di Roma nei confronti di una società operante nel settore edile nella disponibilità di un affiliato di spicco del clan DI MURO; l’altro, emesso dalla Prefettura di Potenza nei confronti di un’impresa dedita alla gestione dei rifiuti, in cui soci e familiari dipendenti risultavano avere fre-quentazioni con soggetti appartenenti alla criminalità del Vulture-Melfese. Nel semestre in esame le attività di indagine concluse hanno dato conto anche dell’interazione tra pregiudicati italiani e stranieri, soprattutto di nazionalità nigeriana, in materia di stupefacenti.
Ne è esempio l’operazione “Level” conclusa nel mese di novembre dai Carabinieri, con l’arresto di 22 soggetti, in prevalenza nigeriani ma anche pregiudicati potentini, facenti parte di un’associazione dedita al traffico ed allo spaccio di sostanze stupefacenti tra il capoluogo, la provincia potentina e Napoli. Le indagini hanno fatto luce sull’operatività di una cellula criminale attiva, in regime monopolistico, nel settore della droga, con base nel centro storico del ca-poluogo lucano e composta da cittadini di nazionalità nigeriana, tutti richiedenti asilo politico ed ospitati in centri di accoglienza della provincia. In particolare, è emerso “un vero e proprio sistema ben consolidato di interme-diazione nel traffico di sostanze stupefacenti, anche di diverso tipo”, ed è stato documentato il crescente e significativo ruolo assunto dai cittadini nigeriani, in grado di procacciare, nel napoletano, tramite propri corrieri, consistenti partite di stupefacenti (marijuana, hashish ed eroina) poi smerciati a “pusher” italiani.
Il 17 luglio 2018 la Polizia di Stato di Potenza e di Melfi ha eseguito il provvedimento restrittivo agli arresti domiciliari nei confronti di 6 indagati.792 Negli ultimi anni, da rifiuto organico la paglia è diventata una risorsa dall’elevato valore commerciale per l’impiego sia nelle tradizionali attività di allevamento che nelle industrie di materiali isolanti.

PROVINCIA DI MATERA

 Nella provincia di Matera ed, in particolare, nell’area litoranea jonica compresa tra Metaponto e Nova Siri, permane la forzata convivenza tra gli storici gruppi criminali SCARCIA e MITIDIERI-LOPATRIELLO con i clanSCHETTINO, RUSSO (già RUSSO-VENA) ed altre aggregazioni minori e contingenti (come il gruppo DONADIO, attivo a Montalbano Jonico), contigui ai predetti clan e dediti prevalentemente allo spaccio di stupefacenti.
In quest’ultimo ambito criminale, l’indice di espansione del consumo di droghe (hashish, marijuana, eroina e cocaina) anche sintetiche e di sostanze allucinogene è confermato dai sequestri operati sul territorio.
Sebbene in calo rispetto al passato, anche nel semestre in esame si registra il fenomeno dei furti di rame, nonché episodi di incendi di autovetture, di manufatti e di attività commerciali.
La recrudescenza della delittuosità nei comuni della fascia jonica (Scanzano Jonico, Policoro e Nova Siri), unita agli atti intimidatori, ha dato origine, nel mese di ottobre, alla menzionata operazione “Vladimir”,che ha colpito tre distinte associazioni di tipo mafioso: il clan SCHETTINO ed il gruppo RUSSO, attivi lungo la litoranea jonica, e il gruppo DONADIO, attivo a Montalbano Jonico (MT).
In particolare, gli esiti investigativi hanno evidenziato come una lunga serie di atti delittuosi in danno di imprenditori fossero riconducibili a strategie criminali del gruppo RUSSO. Atti delittuosi finalizzati non solo all’estorsione, ma soprattutto a conseguire il controllo delle attività economiche (attraverso l’imposizione dei prezzi) e la gestione, in regime monopolistico, del trasporto e della distribuzione dei prodotti ortofrutticoli.
Dalle indagini correlate è emerso come il clan SCHETTINO, attraverso danneggiamenti, lesioni personali, minacce e intimidazioni in danno di cantieri e operatori agricoli e turistici dell’area, imponeva l’assunzione di personale e la fornitura dei servizi di vigilanza e guardiania. In definitiva, le indagini hanno evidenziato l’esistenza, sul versante jonico della Basilicata, di una realtà criminale di elevata pericolosità,che è riuscita a sviluppare una propria autonoma capacità di intimidazione e di “governo” criminale del territorio, attraverso costanti collega-menti con i sodalizi criminali operanti nei territori delle regioni limitrofe.

Nel semestre in esame sono stati numerosi gli arresti in flagranza di reato ed i sequestri di sostanze stupefacenti operati dalle Forze di polizia. In particolare: il 26 settembre 2018, a Matera, è stata arrestato, in flagranza di reato, un materano nella cui auto, a seguito di perquisizione, sono stati rinvenuti gr. 460 circa di marijuana, gr. 1 circa di cocaina e gr. 8 circa di hashish; a Policoro (MT), il 28 settembre 2018, sono stati ar-restati, in flagranza di reato, 4 materani trovati in possesso di gr. 52 circa di eroina, un flacone di metadone e 40 capsule di suboxone; a Matera, il 25 ottobre 2018, è stato arrestato, in flagranza di reato, un soggetto trovato in possesso di gr. 230 circa di cocaina e gr. 1.410 circa di marijuana.
Nel semestre numerosi ed ingenti sono stati i furti di cavi in rame di linee elettriche e linee telefoniche.

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