“E’ necessario e non più rinviabile un piano che consenta ad Acquedotto Lucano di riscuotere i crediti maturati ormai da anni nei confronti dei consorzi e delle amministrazioni comunali”.
Lo ha dichiarato l’amministratore unico, Giandomenico Marchese, nel corso del suo intervento all’Assemblea degli azionisti della società che gestisce il servizio idrico integrato in Basilicata. (foto di copertina)
“Le azioni messe in campo negli ultimi anni – ha spiegato Marchese – hanno permesso di incrementare in modo significativo il trend degli incassi da parte degli utenti privati, e queste attività saranno ulteriormente intensificate con azioni ancora più incisive, pur nella comprensione delle difficoltà di alcune fasce di utenti”.
La riduzione del fenomeno della morosità resta uno degli obiettivi strategici della Società anche per i prossimi anni, fino a quando non sarà ricondotta a livelli sostenibili. Da subito, ci metteremo al lavoro per definire in maniera collaborativa un piano di rientro delle ingenti partite creditorie”.
Infatti, il fenomeno che rileva maggiormente dal punto di vista finanziario, in quanto comporta oneri sempre più pesanti, è quello della morosità della pubblica amministrazione, compresi i consorzi di bonifica e quelli industriali: ammontano a 13.200.000 le somme dovute ad Acquedotto Lucano dai Comuni; a 26.692.298 euro quelle dei consorzi di bonifica; a 5.462.206 euro i crediti nei confronti dei consorzi industriali.
Il credito complessivo vantato da Acquedotto Lucano supera i 93 milioni di euro. Pesanti le ricadute in termini economici e gestionali per oneri finanziari, perdite e svalutazioni crediti, attività di recupero del credito.
Il problema è stato posto nel corso dei lavori dell’assemblea dei Soci di Acquedotto Lucano che ha approvato oggi all’unanimità il bilancio al 31 dicembre 2018. Ai lavori dell’Assemblea hanno preso parte il rappresentante della Regione Basilicata e 47 sindaci in rappresentanza del 75,4 per cento del capitale sociale.
La gestione dell’anno finanziario è stata caratterizzata da una serie di attività che hanno consentito di ridurre significativamente i costi operativi esterni: le spese per l’energia elettrica, in particolare, sono diminuite di 2.148.489 euro. Il Mol (margine operativo lordo) è stato di 10.548.344 euro, mentre l’Ebit (il risultato prima delle imposte e degli oneri finanziari) è stato di 2.979.653. Dopo aver effettuato svalutazioni dei crediti, accantonamenti a fondi per rischi ed oneri finanziari, l’esercizio sociale registra una perdita di 1.383.081.
Nel corso dei lavori l’amministratore unico della Società, Giandomenico Marchese, ha illustrato le attività svolte e gli obiettivi raggiunti nel 2018, tra i quali ha evidenziato le 42 procedure di gara esperite per investimenti che ammontano complessivamente a 18 milioni di euro; gli interventi di ricerca perdite sulle reti sono stati 2.380.
L’assunzione in gestione delle infrastrutture idropotabili dei consorzi industriali di Potenza e Matera ha comportato un notevole aumento dei controlli igienico-sanitari: sono stati eseguiti 8.626 prelievi con la determinazione analitica di 207.015 parametri chimici e 24.789 parametri batteriologici.
“Una della attività che ha prodotto significativi risultati positivi – ha affermato Marchese – è stata la gestione delle attività di sollevamento idrico e degli impianti di depurazione che, come è noto, rappresentano uno dei principali capitoli di spesa.
I dati consuntivi dei consumi energetici presentano una riduzione dei costi di oltre 2 milioni di euro rispetto all’anno 2017, nonostante la tariffa elettrica sia rimasta sostanzialmente invariata. Il decremento della spesa energetica è invece da attribuire in parte alla maggiore disponibilità degli afflussi di acqua dalle sorgenti in alta quota, e in parte è conseguenza degli investimenti effettuati sui principali schemi di adduzione. Questi risparmi hanno un valore particolarmente importante, in quanto a beneficiarne saranno direttamente gli utenti attraverso sconti in bolletta già nel prossimo anno”.