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Ricordando Carlo Alberto Dalla Chiesa

USB - Ufficio Stampa Basilicata 22 Giugno 2019
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Tra gli argomenti proposti per la prima prova degli esami di maturità, uno ha riguardato il generale Carlo Alberto Dalla Chiesa.
Un ricordo di Stefano Mele.
Carlo Alberto dalla Chiesa, è stato un generale dell’arma dei carabinieri ucciso in un attentato mafioso. Fu ucciso insieme a sua moglie e un agente della scorta.
Diceva che c’è solo un potere ed è quello dello Stato, delle leggi e non va con altri poteri che non sono quello delle leggi.
Il potere è un verbo: poter parlare e poter guardare ii proprio interlocutore negli occhi.
La strage di via Carini avvenne il 3 settembre 1982 a Palermo; fu un attentato ffatto da cosa nostra.
Il generale dei carabinieri indagava sulle Brigate Rosse, ottenendo buoni risultati.  Nel 1978 ci fu il sequestro e l’omicidio del presidente del consiglio Aldo Moro.
Dalla Chiesa fu mandato a Palermo come Prefetto.  Qualche anno prima c’erano stati gli omicidi  di Piersanti Mattarella e del sindacalista Pio la torre.
Da quel momento in poi molto è cambiato in Sicilia, ma la mafia  continuò con le stragi fino arrivare al 1992, quando,  il 23 maggio, fu ucciso il giudice Falcone con sua moglie e la sua scorta.
Dopo 57 giorni, il 19 luglio nel 1992, ci fu un altro attentato al giudice Borsellino.
Nel 1993 ci furono altri attentati a Roma e a Firenze.
Come diceva Falcone, tutte le cose hanno un inizio è una fine.
Le persone muoiono ma l’idee restano.
Sperando che giustizia faccia il suo decorso, per arrivare alla verità.
Stefano Mele

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