Sette domande ai due candidati sindaco al ballottaggio al Comune di Potenza del 9 giungo 2019: Mario Guarente (Lega, Forza Italia, Fratelli d’Italia, Idea, Lista civica “Per la città” e “Potenza civica Guarente Sindaco”) e Valerio Tramutoli (Basilicata Possibile e Potenza Città Giardino).
L’INTERVISTA
1) Chi è Mario Guarente?
Sono un giovane uomo di 35 anni, intermediario assicurativo nella vita, e da 12 anni nutro una profonda passione per la politica. Passione che ho portato avanti in questo arco temporale anche attraverso forme associative: penso l’associazione Mgl, un contenitore associativo politico di centro destra con il quale abbiamo messo insieme un po’ tutta la classe dirigente del centro-destra che attualmente vive da protagonista dei ruoli importanti in città e in regione, e con il quale abbiamo posto in essere diverse iniziative, penso alla riqualificazione della villa romana di Malvaccaro, la riqualificazione di altre aree degradate della città e all’organizzazione di scuole politiche finalizzate alla formazione. Ho poi realizzato insieme sempre gli stessi amici un’associazione culturale che si chiama Ennesima Potenza con la quale abbiamo realizzato numerosi eventi culturali nel centro storico; una vera e propria fiera dell’arte con concerti, mostre di quadri, di sculture e fotografie. Ho avuto poi l’onore e il piacere di svolgere il ruolo di consigliere comunale in questa città per 5 anni all’opposizione. Cinque anni durante i quali ho provato ad avanzare numerose proposte che oggi sono anche all’interno del nostro programma. Contemporaneamente ho provato a tenermi sempre aggiornato e a formarmi attraverso alcune scuole politiche: penso la Scuola per la Democrazia dell’associazione Italia Decide attraverso la quale, con le lezioni tenute da segretari di stato, professori universitari, da rettori, da ministri, da personaggi autorevoli del mondo della politica, ho cercato sempre di migliorarmi per poter offrire uno stimolo in più e uno spunto in più alla mia città.
1) Chi è Valerio Tramutoli?
Sono il decimo di dodici figli. Mia madre era una casalinga di Avigliano. Mio padre di Potenza, professore di lettere e greco al liceo classico e giudice del tribunale dei minori. Ho avuto un’infanzia felice a parte la morte di mia madre quando avevo 3 anni. Sin dalla più giovane età sono stato sempre impegnato nei movimenti politici e iscritto ai partiti tutte le volte che me lo hanno chiesto, il che non è successo molto spesso in realtà. Dal PDU, al partito comunista, poi nel PD nel quale sono stato uno dei fondatori. Sono stato sempre impegnato nel fornire informazioni o competenze nella stesura dei programmi, non molto di più. Sono stato a Roma a studiare fisica e astrofisica. Mi sono laureato e ho lavorato per 5 anni in una società privata di informatica di livello nazionale. Poi sono arrivato all’Università a Potenza dove attualmente, dopo aver insegnato fisica, insegno telerilevamento ambientale cioè l’osservazione della terra. Dunque non sono uno che viene dal mondo del civismo, sono uno che è stato sempre in campo, mai indifferente. Non ho mai avuto responsabilità politiche di rilievo se non appunto nella parte programmatica nel forum della ricerca del PD e adesso facciamo un’altra cosa: proviamo a far ripartire una buona politica. Attualmente sono candidato sindaco di Potenza.
2) Descriva con 5 aggettivi la Potenza che immagina, la Potenza che proverà a costruire se dovesse essere eletto sindaco.
TRAMUTOLI
Potenza deve tornare ad essere la città del lavoro e dell’innovazione. Deve poter offrire un lavoro interessante a tutti i suoi giovani e per questo deve essere anche una città che ha l’ambizione di essere una città internazionale. Una città che deve diventare attrattiva anche per quei giovani che vivono fuori della Basilicata ma che vorrebbero tornare e per quegli degli altri paesi europei che potrebbero avere interesse a venire a Potenza per quello che faremo. Inoltre Potenza deve essere la città dell’accoglienza. Noi vogliamo che la nostra città diventi famosa per la sua capacità di accogliere tutti, di rendere la vita facile anche a chi ha problemi di disabilità e chi ha problemi di povertà. Un luogo dove chiunque si possono sentire cittadino. E poi, ovviamente, Potenza deve tornare ad essere un capoluogo di Regione capace di fondare non solo sui servizi ma anche sull’offerta culturale, sulla capacità di sviluppare tecnologie, di essere città della scienza sfruttando l’Università e l’ospedale, il proprio ruolo di punto di riferimento regionale e extra regionale. Infine, ma sarebbe il minimo sindacale, Potenza deve essere una città efficiente, deve funzionare. Devono funzionare i trasporti, tutti i servizi ai cittadini. E questi servizi devono essere garantiti ugualmente sia nelle contrade sia nei quartieri. Dobbiamo fare in modo che la connessione fisica e sociale sia la cifra della nuova Potenza. Per connessione fisica intendiamo garantire servizi di trasporto che funzionano anche la sera, che liberano i genitori dell’obbligo di accompagnare i loro figli adolescenti ovunque e che diano libertà anche agli adolescenti di muoversi e ritirarsi autonomamente soprattutto la sera, soprattutto il sabato quando vogliono fare più tardi. Ma dobbiamo fare anche in modo che sia possibile invertire il flusso: non solo dalle periferie al centro della città, ma anche dal centro alle periferie, facendo in modo che quartieri come Bucaletto, come il Serpentone, da luoghi dove andare solo a dormire, diventino invece centri di attrazione per le cose belle che lì succederanno.
GUARENTE
I cinque aggettivi possono estrapolarli dal nostro programma elettorale. Il primo che mi viene in mente è accessibile. Potenza deve essere una città accessibile a tutti, una città in cui i non vedenti, gli ipovedenti, i disabili in carrozzella ma anche le donne con i passeggini, possano muoversi tranquillamente senza dover affrontare gli ostacoli che purtroppo sono presenti ovunque. Il secondo aggettivo che mi viene in mente e sicura. Questo perché purtroppo stiamo assistendo ultimamente al dilagante fenomeno dei furti soprattutto nelle aree rurali che sono quelle più esposte al rischio. Nel nostro programma è prevista l’installazione di nuove telecamere laddove non esistono per contrastare due fenomeni: da un lato quello dei furti dall’altro quello altrettanto preoccupante dell’abbandono indiscriminato dei rifiuti. Purtroppo le zone rurali, spesso, sono oggetto di vere e proprie aggressioni dalle realtà circostanti e diventano delle discariche a cielo aperto. Noi attraverso le telecamere punteremo ad incastrare chi ritiene che le nostre contrade siano delle pattumiere e a multarli. Il terzo aggettivo che mi viene in mente è veloce. Una città in cui i trasporti possano funzionare velocemente e collegare velocemente le aree rurali con il centro della città creando finalmente una comunione tra due corpi della città stessa che molto spesso sono stati sono stati staccati gli uni dagli altri. Il quarto aggettivo e Potenza città viva. Una città di eventi, una città aperta alla cultura e al fermento culturale dell’associazionismo. Perché diventi tale è necessario creare i presupposti attraverso l’istituzione del Suev, lo sportello unico degli eventi, che andrà a favorire appunto l’organizzazione degli eventi perché Potenza possa tornare ad essere il cuore pulsante di tutta la regione Basilicata. Il quinto aggettivo è pulita. Immaginiamo una città in cui il verde possa essere curato come accadeva 30 anni fa quando c’era una squadra di manutenzione che si occupava esclusivamente della cura degli spazi verdi pubblici: puntiamo alla riorganizzazione di quella squadra e quindi alla riqualificazione di tutte le aree che oggi purtroppo sono degradate.
3) Qual è la sua idea di amministrazione pubblica?
GUARENTE
La mia idea di amministrazione pubblica è un’idea in cui i servizi possano funzionare egregiamente e che a fronte delle tasse pagate dai cittadini devono corrispondere servizi adeguati. Per raggiungere questo obiettivo sarà fondamentale riorganizzare la macchina amministrativa dell’ente valorizzando quelle tante risorse che purtroppo, in alcuni casi, sono mortificate in ruoli che non hanno nulla a che vedere con quelle che sono le reali competenze. Questa riorganizzazione che immagino va affrontata e ovviamente concordata con i funzionari che all’interno della macchina amministrativa svolgono un ruolo fondamentale. Questa è l’immagine che ho di una città in cui la macchina amministrativa funzioni alla perfezione: persone competenti in grado di svolgere bene e al meglio il proprio lavoro con entusiasmo. Questo lavoro, poi, deve trasformarsi in servizi eccellenti per la nostra comunità.
TRAMUTOLI
Onestà e trasparenza. Cioè avere in testa il bene comune è proprio il minimo sindacale sebbene non sia sempre praticato dalle amministrazioni. Noi, però, vorremmo che accanto al rispetto del merito, delle competenze – e quindi il ritorno dei concorsi per selezionare il personale dentro la pubblica amministrazione – ci sia anche un po’ più di passione civile. Il sindaco non è un burocrate, un ragioniere che ratifica le cose che si devono fare. Deve avere anche in testa che la responsabilità che ha, riguarda la vita concreta di tutti i cittadini. Quindi io non dirò mai “non si può fare perché non ci sono i soldi, non si può fare perché è complicato”. Noi dovremmo impegnarci affinché quello che non si è potuto fare si faccia, affinché nessuno venga lasciato indietro, affinché anche quello che non si può fare perché i soldi mancano si faccia. Faremo in modo che i soldi si trovino, metteremo le persone a cercarli questi soldi, dei ragazzi in gamba, esperti, che sappiano fare front. Poi un’altra cosa importante: io sento che qualcuno dice che è un vantaggio per questo Comune avere un presidente della Regione affine politicamente. Io penso che un sindaco dovrà essere sempre il sindaco di tutti i cittadini a prescindere da qualunque tipo di orientamento politico. Credo bene che anche il presidente della Regione debba essere il presidente di tutti i lucani. Da questo punto di vista il rapporto fra le istituzioni dovrà prescindere da chi è eletto e a quale partito faccia riferimento. Credo che nel rispetto istituzionale, il sindaco di Potenza, chiunque esso sia, dovrà avere un’interlocuzione alta e di piena collaborazione con le istituzioni regionali e nazionali. Quello che manca e che forse è mancato in passato, è proprio un po’ più di autorevolezza. Bisogna parlare con il sindaco di Potenza e vedrete che in futuro questo rapporto istituzionale si rinsalderà sia a livello regionale sia a livello nazionale e produrrà buoni frutti.
4) Come si vince un ballottaggio? Bastano i programmi o quelli hanno già contributo nella determinazione della volontà elettorale al primo turno?
TRAMUTOLI
Ricordare i programmi per cui uno è stato votato non guasta. Ma il ballottaggio è la scelta fra due candidati e naturalmente è il momento in cui i cittadini guardano di più alla credibilità delle persone avendo già valutato i programmi nel primo turno. In qualche modo è però anche il momento in cui cittadini devono fare l’esercizio della responsabilità: cioè sapere che non si tratta più di votare – come si sta provando a dire – una sinistra contro una destra. Io la parola sinistra non l’ho mai menzionata in campagna elettorale ma ho sempre parlato di diritti che devono essere garantiti a tutti i cittadini. In questa fase ogni cittadino dovrebbe fare l’esercizio di immaginare chi possa davvero fare il sindaco di questa città. È quindi un tema di credibilità, di autorevolezza, di competenza e io direi anche di passione civile. Perciò prima bisogna guardare negli occhi questi due candidati per valutare se davvero credono in quello che dicono e se ascoltandoli si capisce che faranno di tutto per fare quello che è necessario per il bene di questa città. Dunque la responsabilità dei cittadini sarà innanzitutto di decidere chi andare a votare perché questa cosa condizionerà la loro vita e quella dei loro ragazzi. Da ciò dipenderà se avranno un asilo nido, la possibilità di mandare i figli a scuola oppure no, cioè fatti concreti. Scegliere se questa sarà una città governata dalla solidarietà, dai cittadini che diventano comunità, oppure dall’odio verso il diverso, verso quello che sta peggio di noi. Ora bisogna capire guardando i candidati e scegliere tra chi ti racconta una storia e chi ci crede davvero in quello che dice e che non ci dormirà la notte per realizzare le cose dette. Penso che su questo dovranno basarsi i cittadini quando andranno a votare.
GUARENTE
Come si vince un ballottaggio non lo so. Stiamo provando e proveremo a vincerlo ponendo la massima attenzione sul nostro programma elettorale che riteniamo sia il punto di forza della nostra posizione a differenza di altri che in questo periodo stanno cercando di veicolare fake news. Penso all’ultima messa in giro secondo cui se dovesse vincere Tramutoli l’ambiente sarà salvaguardato mentre se dovessi vincere io no perché faremo nuovi pozzi di petrolio. In merito a questo tema mi sento di confortare tutti i potentini e tutti i lucani: non solo non saranno realizzati nuovi pozzi di petrolio nella città di Potenza, lo garantisco, ma neanche in tutto il resto della Regione. La relazione programmatica del presidente Bardi è stata chiara ed ha fatto un passaggio specifico su questo punto dicendo che non saranno autorizzate nuove trivellazioni. Per altro, come consigliere comunale, posso vantarmi di non aver concesso l’autorizzazione a due compagnie petrolifere per i permessi di ricerca nella zona di Montegrosso. Un’azione portata avanti in sinergia con il Comune di Potenza e il Comune di Brindisi. Già da non candidato sindaco, ho manifestato il mio totale dissenso nei confronti di questo tipo di attività. Come dicevo punteremo molto sul nostro programma elettorale, un programma semplice che si basa su azioni essenziali. Trasporto pubblico e servizi per le zone rurali che sono quelle da sempre considerate aree di serie B; rilancio del centro storico e riqualificazione di Bucaletto che riteniamo sia la sfida delle sfide rispetto a un quartiere che per 40 anni è stato preso in giro. Abbattimento delle barriere architettoniche, organizzazione di eventi e riqualificazione degli impianti sportivi. Potenza aspira a diventare Capitale europea dello Sport per il 2021 e questo ci impone il massimo sforzo per riqualificare tutti gli impianti sportivi, dando la possibilità ai giovani di frequentare sia le discipline minori sia quelle più importanti e di poter svolgere tranquillamente le loro attività.
5) Che effetti produce la differenza tra chi ha una struttura politica solida alle spalle e chi ha un neonato movimento politico?
GUARENTE
Avere una struttura politica solida alle spalle significa avere l’esperienza giusta alle spalle. La nostra struttura è composta da amministratori di vari livelli istituzionali: consiglieri comunali, sindaci, consiglieri regionali, assessori regionali, senatori e deputati. Un’organizzazione, quindi, basata su tale livello di esperienze e competenze, in grado di avanzare una proposta programmatica seria, credibile e spendibile per la nostra città. Badate bene: bisogna prestare molta attenzione ai programmi elettorali. Bisogna fare la giusta distinzione tra chi vende fumo e vuole realizzare il libro dei sogni e chi invece, attraverso dieci proposte molto semplici, vuole tentare di migliorare la qualità della vita della nostra comunità.
TRAMUTOLI
Evidentemente ci sono vantaggi e svantaggi. Lo svantaggio è che si deve imparare a fare tutto considerato che mancano risorse e dunque bisogna imparare ad organizzarsi. Il grande vantaggio però è che nel fare queste cose si coinvolgono le persone, si muovono passioni, ci si muove con un impegno che è tutto personale, che è volontario non professionale. E da questo sforzo collettivo escono fuori anche le buone idee perché quando c’è la partecipazione, la discussione, tutto riesce meglio. Noi siamo stati una intelligenza collettiva. Io non sono un tuttologo: quando si dice professorone si pensa che solo perché lo si è si debba capire di tutto, ma non è così. Però sicuramente, chi è abituato a studiare, capisce le cose che non conosce. Quindi avere la possibilità di coinvolgere persone più esperte in ogni campo anche in quello della organizzazione, della comunicazione per me è stata una grandissima esperienza. Penso che partiti rodati abbiano macchine organizzative meglio strutturate ma non so se anche più efficienti. Guardando i nostri risultati sui social siamo sicuramente quelli più presenti che almeno la battaglia la comunicazione l’hanno saputa gestire. L’abbiamo fatta coinvolgendo persone esperte ma anche ragazzi che ci aiutano volontariamente a diffondere le cose che diciamo. Per fare un bilancio penso sia meglio essere una realtà nuova anche se ciò è più difficile all’inizio.
6) Quali sono i 4 problemi principali da risolvere o da attenzionare nei primi 100 giorni di governo?
TRAMUTOLI
I principali problemi a Potenza sono il lavoro, la qualità dei servizi, l’attrattività del nostro centro storico. Non sono problemi però che si affrontano in cento giorni. Le cose più urgenti che si devono fare in 100 giorni riguardano la capacità di dare una risposta ai nostri adolescenti mettendo loro a disposizione quei contenitori vuoti che sono già pronti e che sono disponibili per dare loro la possibilità di avere un luogo dove incontrarsi. Ciò vale anche per gli studenti universitari e per le persone sole, penso agli anziani che necessitano di incontrare altre persone per superare la solitudine in cui molti vivono. Un’altra cosa che possiamo fare subito è connettere i vari pezzi della nostra città, i quartieri e le contrade. Restituire libertà ad adolescenti e genitori, come dicevo prima, estendendo l’orario delle scale mobili almeno fino a mezzanotte e fino alle 2 il sabato. Fare lo stesso per i collegamenti degli autobus verso le contrade e verso i paesi vicini in modo che la vita di questa città non sia obbligatoriamente una vita in macchina fatta di accompagnamenti. I parcheggi gratuiti in prossimità delle scale mobili, in modo che il sistema dei servizi cominci a dare davvero un servizio. Tutto questo lo si potrà fare abbastanza rapidamente. Altresì intervenire sulla situazione del commercio delle piccole imprese prevedendo subito agevolazioni fiscali nel centro storico che consentiranno di occupare tutti gli spazi vuoti, dai sottani ai locali che possono diventare luoghi per artigiani e artisti rendendo così questo centro storico più vivo a tutte le ore. Un’altra cose che bisogna fare nei primi 100 giorni è garantire i servizi minimi nelle contrade, a Bucaletto, per quel che riguarda i rifiuti, per esempio. E poi fare in modo di restituire sicurezza in questi luoghi istituendo da subito il turno serale per i vigili ma ragionando in accordo con la Polizia e con i Carabinieri in modo che possano alternarsi nei luoghi e garantire una continuità dei presidi. E nel frattempo si penserà alle cose più complicate di cui parlavamo prima.
GUARENTE
Bisognerà immediatamente avviare tutte le procedure necessarie per la riqualificazione del quartiere di Bucaletto. Noi abbiamo l’obiettivo di insediarci con Bucaletto così come lo vediamo oggi e di finire la consiliatura con una Bucaletto totalmente riqualificata che da vergogna d’Italia si trasformi in esempio di riqualificazione urbana. La prima cosa che faremo, quindi, sarà quella di avviare tutte le procedure necessarie per ottenere i finanziamenti. Poi la sicurezza: installazione di telecamere a tutela delle aree rurali, che sono quelle maggiormente aggredite dai furti e dall’abbandono dei rifiuti, ma anche al centro dove si sono verificati degli episodi di violenza che ci creano un certo allarme. Poi c’è l’esigenza del lavoro. Ho avuto l’onore di avanzare una proposta già in vigore dal primo gennaio 2019 che consiste nella totale esenzione dal pagamento dei tributi per chiunque dovesse decidere di aprire un’attività nel centro storico in modo che i giovani e non giovani, allettati da questi sgravi, potranno avere la possibilità di auto impiegarsi e di crearsi un posto di lavoro attraverso un’attività commerciale o un’iniziativa artigianale. Riteniamo che sia una prima mano tesa nei confronti di chi voglia crearsi un lavoro. Vogliamo anche mettere a disposizione i terreni comunali: parliamo di centinaia di ettari per chiunque volesse decidere di investire in campo agricolo, una delle vocazioni della nostra terra. Interverremo poi sulla viabilità cittadina in maniera massiccia e su tutte le arterie cittadine: da quelle del centro storico fino ad arrivare alle zone più periferiche e desolante della città. È importante dare la stessa dignità a tutte le aree a prescindere dal posto in cui si trovino.
7) Perché votare Mario Guarente e non Valerio Tramutoli?
GUARENTE
Perché è fondamentale, dopo la vittoria alle regionali del centro-destra, dare lo stesso colore politico anche al comune di Potenza per fare in modo che i diversi livelli istituzionali, quello comunale, regionale e quello del governo centrale, vadano nella stessa direzione. Poi perché Tramutoli, insieme ad Andretta, rappresentano la stessa faccia della medaglia: ha criticato i cosiddetti “mammasantissima” del Pd che oggi però, in blocco, lo sosterranno. Penso a Vito Santarsiero, a Mario Polese, a Piero Lacorazza a Marcello Pittarella. A tutte quelle persone che a vario titolo hanno avuto la possibilità per 40 anni di dimostrare di cambiare le cose in questa città e in questa regione e non lo hanno mai fatto. Poi perché abbiamo visioni totalmente differenti su alcuni punti: il suo obiettivo è quello di utilizzare a Potenza il cosiddetto “modello Riace”, noi riteniamo invece che sia più importante riportare nella nostra città le migliori menti che hanno dovuto andar via e messo a disposizione di altre realtà le loro professionalità. Abbiamo intenzione a differenza di Tramutoli di non trasformare il nostro centro storico in una in una ZTL così come già, in modo fallimentare, è stato fatto in passato. In ultimo su Bucaletto abbiamo una visione totalmente differente: lui ha intenzione di prendere le persone come fossero dei pacchi e spostarle dove è possibile; il nostro obiettivo, invece, è quello di ridare, in quella stessa zona della città, case dignitose a tutti.
7) Perché votare Valerio Tramutoli e non Mario Guarente?
TRAMUTOLI
Perché io e le persone che mi sostengono rappresentiamo, non da oggi, i valori della Costituzione, dell’antifascismo, dell’antirazzismo. Perché siamo quelli che credono che sia giusto che ogni cittadino italiano, e non solo del nord, debba godere di eguali diritti. Perché siamo stati quelli che hanno provato a difendere questa Regione della devastazione ambientale e dall’idea che la nostra terra debba essere semplicemente un serbatoio di petrolio per l’Italia e non un luogo bello da vivere dove poter fare agricoltura e innovazione. Perché siamo stati quelli che si sono opposti da subito alla all’idea di secessione dei ricchi portata avanti da anni della Lega e dal governo che ha portato a fare in modo che anche i salari delle regioni più ricche siano più alti di quelli delle regione più povere. Insomma perché siamo sempre stati della parte della degli ultimi, del Sud, ma anche delle imprese che vogliono davvero investire senza stare al traino della politica. Perché siamo noi, e la gente sa che quello che raccontiamo e diciamo, poi lo faremo davvero.