Di Michelangelo Morrone *
L’oggetto del contendere è cosa voglia dire “50 per cento dei voti validi”. Al ballottaggio del 9 giugno prossimo, qualunque dei due candidati, Guarente o Tramutola, venga scelto dagli elettori, conseguirà il premio di maggioranza, eleggendo tra le liste a supporto 19 consiglieri.
Andiamo con ordine.
Il post voto delle Comunali di Potenza è caratterizzato dal dilemma dell’“anatra zoppa”, espressione che traduce l’originale “lame duck” della lingua inglese, diffusa quasi esclusivamente nel gergo giornalistico e politico.
Viene definito anatra zoppa negli Stati Uniti un politico che, malgrado occupi ancora una carica istituzionale elettiva, non sia ritenuto del tutto in grado di esercitare il relativo potere politico, per motivi istituzionali.
In Italia il termine “anatra zoppa” è usato anche per indicare quei rari casi in cui un sindaco, pur eletto a maggioranza, si trova a “convivere” con un consiglio comunale la cui maggioranza è rappresentata da liste che avevano sostenuto un diverso candidato a sindaco.
L’evento, seppur raro, si è verificato già due volte a Potenza, con le giunte Fierro ter e De Luca.
Questa situazione, con l’attuale legge elettorale per i comuni, può verificarsi nel caso in cui un gruppo di liste collegate al primo turno abbia superato il 50% dei voti validi, mentre la maggioranza dei voti per il candidato a sindaco, al primo o al secondo turno, vada ad un sindaco sostenuto da un altro gruppo di liste. In questo caso, non scatta il “premio di maggioranza” a favore delle liste che sostengono il candidato sindaco effettivamente eletto.
Il testo normativo riporta:
“Qualora un candidato alla carica di sindaco sia proclamato eletto al secondo turno, alla lista o al gruppo di liste ad esso collegate che non abbia già conseguito, ai sensi del comma 8, almeno il 60 per cento dei seggi del consiglio, viene assegnato il 60 per cento dei seggi, sempreché nessuna altra lista o altro gruppo di liste collegate al primo turno abbia già superato nel turno medesimo il 50 per cento dei voti validi”.
Ma cosa vuol dire “50 per cento dei voti validi”?
Per voti validi si intendono i voti validamente espressi dagli elettori che si calcolano sottraendo dal numero dei votanti le schede bianche e nulle. Nella fattispecie per voti validi si intende la somma dei voti espressi alle liste con i voti espressi ai soli presidenti.
Secondo alcuni per 50% dei voti validi si può intendere “50% dei voti espressi alle sole liste”.
Cerchiamo di spiegare la differenza.
Le liste collegate a Guarente hanno conseguito un totale di 19.601 preferenze.
I voti espressi a tutte le liste sono 39.036 e i voti espressi ai soli candidati Sindaci sono 1.213, per un totale di voti validi pari a 40.249.
Se si confrontano le preferenze espresse alle liste collegate a Guarente con i soli voti espressi alle liste, il rapporto è 50,21% (19.601/39.036).
Invece se si confrontano le preferenze espresse alle liste collegate a Guarente con i voti validi (e quindi la somma dei voti espressi alle liste con i voti espressi ai soli presidenti) il rapporto è 48,70% (19.601/40.249).
Pertanto, per conseguire più del 50% dei voti validi le liste collegate a Guarente avrebbero dovuto ottenere 20.125 voti e cioè 524 voti in più di quelli conseguiti.
Questa tesi è avvalorata da quanto riportato sul sito del Ministero degli interni ELIGENDO:
“Ai fini dell’attribuzione dell’eventuale premio di maggioranza la percentuale utile è 48,70 calcolata sul totale dei voti validi ai candidati sindaco in base alla giurisprudenza (vedi, tra le altre, la sentenza del Consiglio di Stato – V Sezione n. 3021 del 14 maggio 2010)”.
Quindi, qualunque dei due candidati arrivati al ballottaggio venga scelto dagli elettori il 9 giugno prossimo, conseguirà il premio di maggioranza, eleggendo tra le liste a supporto 19 consiglieri.
*Ingegnere e esperto di analisi numeriche e tecniche elettorali