Maurizio Bolognetti, come ci aveva anticipato in una conversazione telefonica ieri sera, da stamane, venerdì, 17 maggio, ha sospeso lo sciopero della fame, iniziato il 27 febbraio scorso.
Con una nota, il segretario regionale dei Radicali Lucani precisa che” è soltanto sospeso”, a conferma che continua la sua battaglia.
Continua per la difesa di diritti sanciti dalla Costituzione; del diritto di conoscenza, di democrazia che verrebbero calpestati dall’eventuale decisione del Governo di staccare la spina a Radio Radicale, non rinnovando la convenzione.
“E’ stata una lunga marcia e credo – scrive Bolognetti – che questa straordinaria mobilitazione alla fine eviterà l’interruzione di pubblico servizio e Radio Radicale potrà continuare a nutrire la democrazia malata di questo Paese, attraverso il suo flusso ininterrotto di conoscenza”.
Bolognetti fa riferimento alla mobilitazione sia a livello parlamentare sia alla presa di posizione dell’Ordine Nazionale dei Giornalisti Italiani e della Federazione Nazionale della stampa.
Solidarietà è stata espressa a Bolognetti dal mondo della cultura, istituzioni. Da comuni cittadini.
Lo stesso Presiente della Giunta Regionale Vito Bardi ha espresso vicinanza a Bolognetti, condividendone le motivazioni del suo impegno civile.
Con un post, l’ex Presidente della Regione, Marcello Pittella, condivide e sostiene “le motivazioni che lo hanno indotto alla sua protesta non violenta, coraggiosa e tenace, ma che rischia ora di mettere in seria discussione la sua vita.
A Maurizio – conclude Pittella – dico di non sentirsi solo. Continueremo insieme la battaglia per la vita di Radio Radicale e per il diritto all’informazione corretta e libera”.
Torniamo alla nota di Bolognetti.
“E’ stata una lunga marcia e abbiamo dato corpo a una inestinguibile fame di democrazia, giustizia, verità, libertà e diritti umani.
E’ stata una lunga marcia, nel corso della quale – scrive – abbiamo provato a dar forza ai nostri interlocutori, trasferendo loro le nostre energie migliori.
Perché l’ho fatto, perché lo facciamo? Perchè crediamo nella forza della nonviolenza, perché pensiamo che “Parigi non vale una messa” e che i mezzi prefigurino i fini.
Lo facciamo per con-vincere che sta per vincere con.
E se alla fine, come mi auguro accada, le nostre ragioni saranno ascoltate e accolte, avremo vinto tutti. prosegue Bolognetti – continueremo a batterci in difesa di beni immateriali che hanno un riflesso fin troppo reale sulla vita dei singoli e delle comunità.
“Le parole non sono solo parole e, per quanto mi riguarda, tra il lasciar perdere e il non mollare continuerò a tenermi stretto il non mollare”.
Bolognetti ringrazia tutti coloro che hanno partecipato e partecipano a” questo straordinario dibattito su democrazia e diritto alla conoscenza.
Grazie a chi c’è stato e ha capito. Grazie – prosegue -a quella stampa che non ha lasciato morire le ragioni della nonviolenza. Grazie a chi onora convinzioni e non convenienze. Grazie a chi sa che amare è conoscere”.
“Grazie a chi nutre e non distrugge. E grazie pure – conclude Bolognetti – ai farisei e agli ipocriti. Viva Dio, quelli non mancano mai. E grazie a chi parla tanto e agisce poco, perché troppo impegnato a far calcoli e a nutrire opportunismi.
Viva Radio Radicale. Viva l’art. 21 della Costituzione. Vivano democrazia, diritto alla conoscenza, verità, giustizia e libertà”