Alla presenza di Chiara Cherubini del Ministero dello Sviluppo Economico, si è svolta in data odierna la riunione relativa alla vertenza Ferrosud di Matera.
Al tavolo – si legge in una nota congiunta di Fiom, Fim e Uilm – erano presenti l’amministratore delegato Ingusci, il direttore tecnico Aloia, accompagnati dalla Confapi di Matera, l’avvocato Casilli dell’amministrazione straordinaria gruppo Mancini, Fim Fiom e Uilm nazionali e territoriali e le Rsu.
“L’incontro è servito in primo luogo per cercare di capire che rapporto c’è tra l’Amministrazione Straordinaria Gruppo Mancini e i Commissari del Concordato Ferrosud, che erano assenti per motivi spiegati in una loro comunicazione, ed anche per tornare a sensibilizzare il Ministero sulla grave situazione della Ferrosud, confusa dal punto di vista delle procedure e soprattutto per le prospettive industriali.
L’Amministratore Delegato ha dichiarato di avere 51 milioni in commesse da svolgere, di cui almeno una parte “nuova”, e di avere le prospettive per svolgere lavori su trenta carrozze di Trenitalia ma ha rivelato di avere problemi di liquidità finanziaria e riproposto che l’unica strada percorribile è un fitto di ramo d’azienda.
Contrarie le Organizzazioni Sindacali, che hanno ribadito all’azienda che tale procedura, se indispensabile, può anche essere avviata senza il consenso del sindacato.
Hanno invitato inoltre l’azienda a far presente tali affermazioni al giudice che ha convocato Ferrosud per il 22 maggio per verificare se è il caso di trasformare il concordato in un fallimento, ipotesi essa stessa molto preoccupante.
La RSU, insieme alle Segreterie sindacali, ha esortato l’azienda, relativamente ai lavoratori attualmente in trasferta presso il cantiere di Vicenza, al rispetto del CCNL e soprattutto al rispetto delle mansioni da loro svolte, sollecitando il ripristino di un clima corretto di relazioni sindacali all’interno del sito di Matera.
Al termine dell’incontro le parti si sono date appuntamento per mercoledì 29 maggio, quindi dopo l’udienza per verificarne quelli che sono gli esiti e per provare a trovare adeguate soluzioni.
I sindacati chiedono sin da adesso – conclude la nota sindacale – un’ assunzione di responsabilità da parte del MISE e della Regione Basilicata affinché comunque si evolva la situazione degli assetti societari e della procedura concorsuale, garantendo un paracadute sociale e un programma di rilancio della fabbrica storica del Ferroviario Materano.