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Monticchio laghi (cap. 4): si festeggia a Melfi l'inaugurazione del primo tratto della ferrovia

USB - Ufficio Stampa Basilicata 2 Maggio 2019
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La costruzione della linea ad opera dei Lanari, che avviano nel frattempo la valorizzazione di Monticchio

Di Franco Cacciatore

Il 9 agosto 1892 è un giorno di grande tripudio per l’intera regione: arriva la ferrovia, il grande sogno di Del Zio si realizza! Si tratta del primo tratto da Rocchetta a Rionero in Vulture.

La cerimonia inaugurale a Melfi, capoluogo di Circondario. I giornali dell’epoca descrivono la “concitazione” che pervade la città. Sin dalla sera precedente Melfi è in festa. Colpi di petardi e la banda musicale di Ascoli,  “percorre le vie cittadine infondendo gioia e entusiasmo”.Altrettanto sin dall’alba del 9 agosto.

Poi tutti alla stazione “con veicoli di ogni specie, a cavallo o a piedi”. Sindaco, Giunta, Autorità civili e militari “vi giunsero con molte carrozze”. Il treno già alla partenza da Rocchetta è preso d’assalto. “A Melfi folla straripante…uno spettacolo veramente stupendo, il piazzale della stazione adornato con una profusione di bandiere e festoni”.

Il “Gazzettino” scrive: “Alle ore 8,50 un gran petardo, seguito da altri venticinque, annunziava l’arrivo del treno e allora si elevava dalla gente un grido di gioia, mentre la musica intonava l’inno e applausi e battimani salutavano gli illustri ospiti, S.E. il Ministro Lacava, il Senatore Del Zio,gli On.li Fortunato,Grippo, Gianturco, Iannuzzi, Senisi e molte altre notabilità ”.     

Banchetto nel bel salone del magazzino merci. Fra le approvazioni generali il Ministro Lacava sottolinea che “il problema ferroviario non va guardato come tornaconto, una speculazione industriale ma fattore di civiltà e italianità”. Quindi un plauso a Del Zio, uomo dalle grandi benemerenze, a Fortunato valido rappresentante del Collegio. Poi via, via tutti gli altri interventi. Fra questi Fortunato che plaude all’opera della città di Melfi, all’intuito dell’ingegnere Mancini e alla lotta di Don Floriano per “quindici lunghissimi anni”. Tra le personalità che intervengono, l’avvocato Tommaso D’Andrea, nostro bisavolo. Il completamento della linea sino a Potenza avverrà con un percorso altrettanto difficile. A sbloccare la situazione il deciso intervento di Fortunato che arriva ad aggredire verbalmente il Direttore Generale delle Ferrovia Meridionale, Borgnini, che intende procrastinare i lavori nel tempo, riuscendo a far completare la ferrovia al 29 settembre 1897.

Questa volta la cerimonia nella stazione di Potenza Inferiore con ai posti d’onore Del Zio e Fortunato che rivolgono il loro saluto agli intervenuti: ai ministri dei LL.PP.,delle Finanze e della Giustizia, al Consiglio Provinciale, ai rappresentanti della Società Meridionale delle ferrovie e alle autorità locali.

Per il Governo il Ministro delle Finanze, Ascanio Branca che paragona le strade ferrate alle arterie e vene dell’organismo e quindi rivolge un saluto al Sen. Del Zio che egli definisce “il vecchio veggente della leggenda della ferrovia Ofantina”.

E torniamo ai Lanari protagonisti nella costruzione della linea ferrata. Essi nel frattempo avevano proceduto al lavoro di disboscamento della selva da loro acquisita, a fornire le traverse per la linea e dare la loro opera nella costruzione della ferrovia. 

Ma questo diverrà solo una minima parte del loro impegno in confronto a quello profuso a Monticchio. Essi daranno inizio a un grande programma di ammodernamento agricolo,trasferendo intere famiglie di contadini dalle Marche, introducendo la mezzadria, costruendo numerose case coloniche e produzioni d’avanguardia, non tralasciando la valorizzazione delle ricchezze naturali del luogo. Tutto questo tratteremo più diffusamente nella prossima puntata.

LEGGI ANCHE

Monticchio laghi (cap. 3): La vendita della foresta agli imprenditori Marchegiani Lanari

Monticchio laghi (cap. 2): La storia del più grande scippo della Regione

C’era una volta Monticchio laghi (cap. 1)

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