Sono giunti a bordo di una baca a vela i 55 migranti, probabilmente di nazionalità pakistana approdati la notte scorsa sulla costa ionica lucana tra Policoro e Scanzano Ionico.
Tra di loro ci sono undici minorenni. Tutti sono stati ospitati nell’autoparco comunale di Policoro per le procedure di identificazione.
Ad assistere i migranti le forze dell’ordine, unità del 118, e personale della Protezione Civile.
Indagini sono in corso per chiarire la provenienza dei migranti, chi ha provveduto a trasportarli sulla costa lucana mentre si cerca ora di trovare una collocazione meno provvisoria di quella che giustamente è stata trovata appena giunti a Policoro.
Sull’arrivo dei migranti sulla costa ionica lucana interviene Pietro Simonetti, del Centro Studi e Ricerche economiche e sociali della Regione Basilicata.
“Lo sbarco dei migranti pakistani nel Metapontino, in fuga da un Paese a libertà limitata e dove regna la guerra civile, non deve sorprendere. Le coste adriatiche e dello Ionio, prossime alle aree Turche e Greche, sono da tempo – sostiene Simonetti – le nuove vie di mare, terra e cielo dei flussi di immigrazione dalle terre non africane.
Da questo versante sono transitate nel 2018 in Italia oltre 70.000 persone, circa 700 in Basilicata. Che non risultano nei dati del Viminale semplicemente perché non censiti: visti turistici e tanto altro rilevati dalle organizzazioni umanitarie. Molta forza lavoro per l’agricoltura, il lavoro di cura, i servizi.
Tutti sono concentrati sui gommoni in partenza dalla Libia (dove la ennesima guerra produce sfollati e gonfia i centri di detenzione) mentre le nuove vie sono state aperte.
Nessuna legge – conclude Simonetti – può fermare la disperazione degli uomini e donne che fuggono. Nessuna frontiera può bloccare la fuga dalla paura e dalla miseria”.
Foto di copertina: Tgr Basilicata