Un software in grado di gestire la ricerca delle perdite idriche, contribuendo così a ridurre gli sprechi e i costi energetici e permettendo di utilizzare al meglio le risorse per la manutenzione delle condotte.
Il programma si chiama WaLoRe (dall’inglese water loss research e che in italiano si traduce ricerca sulla perdita di acqua) ed è stato sviluppato e realizzato da Acquedotto Lucano. Negli ultimi sei mesi del 2018, sono stati oltre 1.200 gli interventi gestiti con questo sistema, su circa cento chilometri di tubazioni.
Le perdite idriche, infatti, rappresentano uno dei principali problemi con i quali sono alle prese la maggior parte delle società che gestiscono il servizio idrico integrato in Italia. La Basilicata, con i suoi 11 mila chilometri di tubi che distribuiscono acqua potabile, non fa eccezione. Anzi, in alcune zone della regione il fenomeno assume dimensioni preoccupanti.
“Come è facile immaginare – spiega l’amministratore unico di Acquedotto Lucano, Giandomenico Marchese -, il nostro obiettivo è ridurre al minimo ogni tipo di perdita di acqua lungo il percorso che la porta dalla sorgente alle case. Infatti ridurre le dispersioni significa non sprecare acqua, che è una risorsa preziosa e quindi è un sicuro beneficio ambientale. Non solo, ma contenere le perdite vuol dire anche ottenere vantaggi economici per l’azienda e per la comunità, perché determina risparmi sui costi di gestione anche in virtù della riduzione dei consumi energetici. Per questo abbiamo attivato un vero e proprio programma straordinario per dichiarare la guerra agli sprechi e ridurre i consumi”.
L’obiettivo è stato annunciato già tre mesi fa davanti all’assemblea degli azionisti. Per raggiungere questo risultato oltre al software WaLoRe, è stata programmata una campagna di ricerca delle perdite con la sostituzione dei tratti di rete più obsoleta, l’utilizzo di apparecchiature di regolazione per evitare gli eventuali sfiori (cioè, l’acqua che fuoriesce dai serbatoi quando sono colmi) e la riduzione delle pressioni di esercizio anche ricorrendo alla distrettualizzazione delle reti. L’obiettivo di riduzione dei consumi, inoltre, potrà essere conseguito anche grazie ad importanti investimenti per migliorare l’efficienza delle condotte.
Le perdite idriche sono imputabili a diversi fattori (rotture nelle tubature condotte o nei raccordi, obsolescenza dei materiali), ma sono causate in una parte non trascurabile anche da volumi non contabilizzati, ovvero dai cosiddetti “furti d’acqua” e dalle “perdite apparenti (o amministrative)”, in quanto dovute a volumi sottratti senza autorizzazione (allacciamenti abusivi) e a volumi consegnati, ma non misurati.
Le perdite reali, invece, misurano il volume di acqua che fuoriesce dal sistema distributivo disperdendosi nel sottosuolo a causa di corrosione, deterioramento o rotture nelle tubazioni o di giunzioni difettose.
“Insomma, quello della dispersione dell’acqua è un problema a cui è necessario far fronte senza alcun indugio – prosegue Marchese -. Non si tratta solo di ottimizzare lo spreco e perdita dell’acqua, che già di per sé è importante, ma anche il consumo dell’energia utilizzata per trattare, sollevare, immettere e pompare l’acqua nella rete”.