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Ambiente e TerritorioEditoriale

Differenziamoci, se possibile!

USB - Ufficio Stampa Basilicata 12 Aprile 2019
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C’è un progetto che da qualche anno sta andando avanti a Potenza con apprezzabili risultati: la raccolta differenziata. In gran parte della città funziona al meglio e i cittadini ne sono ben contenti. In alcune zone rimangono i problemi.
È il caso di contrada Dragonara. Alcuni abitanti hanno scritto alla nostra rubrica #DiteloaUsb per segnalare una situazione ormai insopportabile.
Le foto inviateci dal signor Ottavio Bochicchio documentano uno stato di degrado che perdura da tempo: cassonetti stracolmi con centinaia di sacchetti buttati per terra dai tanti cittadini incivili, incuranti dei problemi igienici che il loro comportamento crea.

Della questione – ricorda il signor Ottavio Bochicchio che abita proprio davanti alla… discarica a cielo aperto sorta lunga la strada –  si è discusso anche in un incontro con i responsabili dell’Acta. Ma il problema persiste.
Da contrada Dragonara sono partite finanche petizioni per sollecitare una soluzione; nulla è stato fatto. Hanno soltanto installato una telecamera che, ci dicono, ancora non funziona.
Dragonara non è l’unica contrada di Potenza nella quale la raccolta differenziata va a rilento o è vanificata del tutto dal comportamento di cittadini che, passando con l’auto, pensano bene di disfarsi del sacchetto dei rifiuti buttandolo per terra.
“I cassonetti sono pieni. Dove lascio i rifiuti?” si giustificano.
Pur condannandoli, non hanno tutti i torti. In alcune zone, soprattutto rurali dove s’intersecano strade che collegano Comuni viciniori, il problema esiste perché molti provenienti dall’hinterland lasciano i sacchetti dei rifiuti all’ingresso della città.
Cosa fare? Bisognerebbe ridurre i tempi di raccolta in tutte le zone dove maggiormente c’è il rischio di esubero di rifiuti. Oppure aumentare il numero dei cassonetti.
La soluzione che ci sembra più praticabile a breve tempo, sempre che le casse dell’Acta lo consentano, è di acquistare altri cassonetti soprattutto per la plastica che è quella che produce al momento più rifiuti.
Il problema si spera venga risolto con l’utilizzo a regime delle Ecostazioni (LEGGI NOSTRO ARTICOLO) , il primo esempio di economia circolare applicato alla raccolta, recupero e riciclo dei materiali differenziabili. Di questo Potenza può farne vanto.
Con esse (ce ne sono tre operative  in via Anzio, via Nitti e Macchia Romana; altre due saranno installate a breve) si è già ridotto sensibilmente il quantitativo di bottiglie di plastica che vengono conferite nei cassonetti.
Proprio eri l’altro in una conferenza stampa sono stati forniti dati lusinghieri: in un mese su una tonnellata e 240 chilogrammi di materiale conferito nelle Ecostazioni l’82 per cento è plastica.

Quando si andrà a regime e i cittadini scopriranno meglio i vantaggi che questo nuovo sistema riserva (al momento bonus per gadget e successivamente sconti sulle tasse), la raccolta differenziata farà un altro salto di qualità.
Sempre che non venga vanificato dal comportamento irresponsabile e incivile di coloro i quali pensano che la strada sia la sua discarica personale. S’intervenga per individuarli e sanzionarli.
Intanto, dottor Spera, risolva i problemi segnalati dagli abitanti di Dragonara.

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