È stata inaugurata ieri, mercoledì 10 aprile, a Potenza, presso la Cappella dei Celestini, la mostra di arte sacra contemporanea dal titolo “Dalla Passione alla Resurrezione”, promossa dall’Arcidiocesi di Potenza-Muro Lucano e Marsico Nuovo e dal Comune di Potenza, ed evento di affiancamento alle iniziative previste per le celebrazioni dell’Anno Gerardiano.
L’esposizione, curata da Don Vitantonio Telesca, vicario generale dell’Arcidiocesi, è dedicata ad Antonio Masini, artista lucano apprezzato in Italia e all’estero, scomparso lo scorso dicembre.
Sono intervenuti alla cerimonia di inaugurazione, con il curatore, mons. Salvatore Ligorio, vescovo di Potenza – Muro Lucano – Marsico Nuovo, Dario De Luca, sindaco di Potenza, Sergio Potenza, vicesindaco, Roberto Falotico, assessore alla Cultura, Grazia Pastore, giornalista e critico d’arte.
Complessivamente trenta le opere esposte, tra dipinti e sculture, provenienti dal Museo Diocesano di Potenza, realizzate da venticinque artisti in un arco di tempo esteso dagli anni Settanta ad oggi. Oltre ad alcune opere del già citato Masini, la mostra si compone dei lavori di Remo Brindisi, Giovanni Cafarelli, Domenico Cantatore, Ambrogio Ciranna, Salvatore Comminiello, Tina De Stefano, Gabriel Fekete, Luigi Filocamo, Piero Gauli, Vito Grimaldi, Rocco Aristide Guarino, Donato Linzalata, Felice Lovisco, Tarcisio Manta, Edilberto Merida, Arcangelo Moles, Alessandro Nastasio, Donato Pace, Francesco Ranaldi, Salvatore Sebaste, Lello Scorzelli, Giovanni Spinazzola, Piero Vignozzi, Vanni Viviani.
Diverse le tecniche utilizzate per la realizzazione, diversi i materiali, ma ugualmente forte l’intensità che è racchiusa in ogni rappresentazione, la tensione artistica nell’interpretare il tema della trascendenza. Le vicende della passione del Signore, fino alla Pasqua di resurrezione, si manifestano nell’arte cariche di simbolismo, talvolta con frequenti richiami, tematici e grafici, all’arte del passato, talaltra in maniera molto particolare, con una visione astratta della figura e nell’uso del colore.
Un tema, quello della passione e della resurrezione, scelto per il periodo della Quaresima, e sicuro spunto di riflessione per la Santa Pasqua.
“L’arte sacra oggi è tornata a rivivere nelle nostre città e nelle nostre associazioni – spiega Don Vitantonio Telesca, curatore della mostra – Questa mostra accade perché c’è anche l’inaugurazione della Cappella dei Celestini che è stata rinnovata e naturalmente siamo in un tempo di Pasqua, allora ho fatto una scelta precisa dei quadri, delle pitture e delle sculture che andavano messe in questa mostra. Parliamo della eucarestia, della lavanda dei piedi, la crocifissione, la deposizione e soprattutto la resurrezione. La resurrezione è soltanto minima rispetto alle crocifissioni e alle deposizioni però ha una sua importanza, Gesù che si presenta agli apostoli, alla donna che è vicino al luogo dove Gesù è stato deposto e poi c’è un’altra bellissima resurrezione di un grande pittore amico di Paolo VI. Diciamo che abbiamo armonizzato dalla lavanda dei piedi fino alla resurrezione e penso che per Pasqua è un bel dono per la nostra città, sicuramente sarà visitata da tante persone”.
Sulla figura di Antonio Masini, uomo e artista, Don Vitantonio Telesca ha aggiunto:
“Questa è stata una bella intuizione da parte mia. Oggi sicuramente rendo giustizia dell’affetto dell’amicizia della stima della gratitudine che io ho per lui perché questi suoi quadri significano l’amicizia che in quarant’anni abbiamo tenuto insieme”.
Arte, cultura e cristianità anche nelle parole del vescovo mons. Salvatore Ligorio:
“Partiamo dalla capacità di dare un impulso culturale, perché la cultura aperta dà possibilità ad una crescita umana e nella crescita umana noi abbiamo un’apertura soprattutto nel trascendente, quindi nello spirituale. In modo particolare, la bellezza dell’arte ci porta al bello assoluto che è Dio, quel Dio che si è incarnato nell’uomo Gesù e che questa sera attraverso queste belle opere d’arte ci riporterà al kerigma essenziale del nostro cristianesimo, che dalla crocifissione, morte, deposizione spicca nella resurrezione che è speranza per tutta l’umanità. Pertanto è un messaggio di speranza nella cultura e nello spirito dell’arte come segno di bellezza, alla nostra città e a quanti avranno possibilità di visitare questa mostra”.
Sul tema dell’eucarestia, mons. Ligorio si è così espresso:
“Farci capire che Dio non abbandona mai, che Dio è con l’uomo, l’uomo che è in cammino e che in questo cammino con la presenza del Signore apra strade nuove, e questo è l’augurio che voglio lasciare soprattutto ai giovani, di una speranza nuova, per strade nuove, come il loro impulso giovanile sa dare”.
La Cappella dei Celesini che ospita la mostra, è stata riaperta per l’occasione dopo i lavori di ristrutturazione durati circa un anno e mezzo. L’assessore alla Cultura del Comune di Potenza, Roberto Falotico, ha spiegato di più:
“È la prima parte dei luoghi dove ci potranno essere, nel prossimo futuro, mostre ma anche convegnistica, perché stiamo aspettando che da qui a due mesi e mezzo ci restituiscano la Galleria Civica Gerardo Cosenza. Quale cultura si poteva immaginare in questa comunità in un tempo dove di risorse ce ne sono ben poche? Ecco, la cultura sono le persone, gli uomini e le donne di cultura. In questo caso Don Vito è stato un mecenate, che ci ha saputo consigliare bene”.
“Noi possiamo far diventare sempre di più questa città attrattiva – ha aggiunto Falotico – se non la releghiamo soltanto nella condizione e nel pensiero della Potenza città dei servizi. I servizi culturali si possono tenere anche qui, abbiamo nella nostra disponibilità in questo stesso stabile il Museo Nazionale Archeologico, la Cappella dei Celestini e la Galleria Civica. Questa è una città che non deve assolutamente invidiare altre città che hanno di par loro la capacità di fare mostre”.
La mostra sarà visitabile fino al 10 maggio prossimo, tutti i giorni nei seguenti orari: 9.30 – 13.00; 17.00 – 20.30.