Di seguito la lettera aperta di Rocco Catalano (PD), in vista delle prossime elezioni Amministrative potentine.
Serve un candidato Sindaco politicamente autorevole, che sia credibile e competente, che abbia dimostrato il suo valore umano e di buon amministratore, lontano dalle filiere dei protagonisti dell’ultima disfatta elettorale.
Abbiamo già assistito ad una disfatta consumata senza dignità alcuna, ripiegata su logiche stantie di sopravvivenza personale e incapace di esprimere un sogno a cui legare le speranze dei cittadini. Non possiamo ripetere lo stesso errore. Non possiamo consegnarci alla rassegnazione, all’afasia o all’aprassia.
Io Non mi rassegno, consapevole che oggi più che mai la sfida non è solo politica, bensì culturale, storica. Io non voglio lasciare il passo ad una subcultura barbara.
Occorre individuare un candidato Sindaco che sappia dare fiducia ai cittadini e offrire un progetto concreto di rinascita per la Città. Diversamente dovremo rassegnarci alla possibile elezione di un sindaco “neo Leghista” che fra i meriti indiscussi ha sicuramente il maggior numero di selfie con Salvini fra i potentini e forse fra tutti i meridionali. È chiaro che per impedire un simile scenario non serviranno furbizie, scorciatoie o la imbarazzante minestra riscaldata di un sindaco uscente, che ricordo ai distratti è stato eletto dalla Destra con un linguaggio velenoso e che ciononostante è stato sostenuto per 5 anni dalla Centro Sinistra, anche da chi a Roma faceva il Bolscevico. Il sindaco uscente che solennemente per tutto il mandato, e con ripetute recenti interviste ha giurato che la sua diversità si sintetizzava nel fatto che a differenza degli altri, egli, non si sarebbe mai ricandidato; che dichiarava che un Sindaco, se bravo e capace di assumere scelte serie e coraggiose, lo può fare una sola volta oggi si ricandida col bluff del finto civismo, smentendosi senza imbarazzo ancora una volta.
Io Non mi rassegno al fatto che il centro-sinistra imploda tra rituali e inciuci al ribasso, tra vecchi e nuovi equivoci. Non mi rassegno al fatto che il partito in cui ho creduto (un PD mono gestito) si schianti definitivamente. E non mi rassegno all’idea che il tutto si traduca in una sconfitta organizzata per salvare solo qualcuno. Spero in uno scatto di orgoglio della società civile, quella che non si è abbandonata definitivamente alle sirene che vengono dal Po’ e che sia ancora, invece, orgogliosa del suo Basento. Ma rivolgo il mio appello anche alla politica sana e consapevole che ancora anima la nostra comunità.
Basta furbizie e improvvisazioni, la città non lo merita, al contrario, e mai come in questo momento, ha bisogno di Politica, di credibilità e competenze per un progetto di rilancio economico e sociale vero e possibile.
Vorrei che questa mia lettera valesse come petizione, che assieme potessimo invertire il corso di una rassegnazione e provare a individuare un candidato Sindaco non scelto da chi ha fallito ma da chi ha il coraggio di lanciare una sfida e regalare un futuro vero alla Città. Io non mi rassegno e non mi consegnerò mai a chi ha disprezzato le mie origini meridionali, a chi pensa che questo Sud sia una Colonia di selfisti e tronisti felici e sbeffeggianti a piazza Matteotti, simbolo dell’antifascismo!
Io non mi consegnerò a Salvini, io sogno che Potenza sia “Città Aperta” e voglia insorgere contro una politica razzista, arrogante, pericolosa, incompetente, concepita su slogan e che fonda le basi del suo successo esclusivamente sulla paura.
Io non ho paura del futuro, non ho paura del diverso, non ho paura di di fallire.
Io ho Fiducia ed Entusiasmo!
Andiamo a riprenderci la storia, chi ci sta?