A seguito di indagini cd accertamenti patrimoniali diretti da questa Direzione Distrettuale Antimafia e condotte da personale della Guardia di Finanza della Compagnia di Policoro, su proposta del Procuratore Distrettuale della Repubblica presso il Tribunale di Potenza, si è provveduto al sequestro in via d’urgenza di beni mobili, immobili e disponibilità finanziarie in Policoro e Scanzano Jonico, disposto a carico di Gerardo Schettino, quale promotore e capo dell’omonima organizzazione criminale di stampo mafioso operante in Scanzano Jonico e nell’intera fascia jonico mct’lpontina, cd dei suoi familiari.
La pericolosità del suddetto sodalizio criminoso – che conferma il radicamento in Basilicata di gravi fenomeni di criminalità mafiosa – è stata ultimamente evidenziata nell’ordinanza di applicazione di misure cautelari emesse, su richiesta della Direzione Distrettuale Antimafia, dal GIP inel mese di ottobre 2018.
I particolari dell’operazione sono stati illustrati in una conferenza stampa dal Procuratore della Repubblica, Francesco Curcio, dal pm Anna Gloria Piccininni, e dal comandante provinciale di Matera della Guardia di Finanza, il colonnello Domenico Tatulli.
A Schettino, in particolare, è stato riconosciuto un ruolo preminente nella gestione cd organizzazione del traffico di stupefacenti e nel reimpiego dei relativi capitali illecitamente ottenuti.
Gli accertamenti patrimoniali svolti con grande professionalità dalla Guardia di Finanza, che ha svolto una attività meticolosa e preziosissima s’ inquadrano in una rinnovata strategia di contrasto patrimoniale alla criminalità.
Gli acertamenti espletati sia nei confronti di Schettino ritenuto a capo dell’organizzazione che dei componenti del suo nucleo familiare hanno evidenziato come, a fronte di redditi dichiarati di modesta entità ( neppure sufficienti a soddisfare in pieno le primarie esigenze), l’intero nucleo familiare aveva accumulato beni e disponibilità sproporzionate cd ingiustificabili.
Alla luce della evidente disparità tra i redditi conseguiti ed il patrimonio ricostruito attraverso l’indagine, il Tribunale ha disposto il sequestro di 11 proprietà immobiliari (fabbricati, attività economiche e terreni), 23 rapporti bancari e postali e 12 tra autovetture e motocicli.
L’operazione testimonia l’impegno di questa DDA e della Guardia di Finanza, nell’attività di contrasto alla criminalità organizzata attraverso l’aggressione ai patrimoni illecitamente costituiti.