Il 28 marzo scorso, a Calvello, si è svolto un convegno sulla disabilità e sull’inclusione.
L’Amministrazione comunale ha organizzato l’incontro con il sacerdote don Francesco Cristofaro, nato a Catanzaro, che ha raccontato la sua storia da persona con disabilità.
Ha raccontato tutte le problematiche che ha incontrato nella sua vita, spiegano che, soprattutto quando si viaggia, ci si trova difronte a molte barriere architettoniche.
Alla mia domanda come è la disabilità nella tua regione, mi ha risposto che “la disabilità è uguale ovunque” e ha aggiunto che “per fare il sacerdote non servono gambe forti ma serve un cuore innamorato”.
L’intervista a don Francesco
Questo messaggio sicuramente ci deve far riflettere perché bisogna lavorare davvero per la disabilità non con le parole ma con i fatti. Deve essere questo l’impegno di tutti e soprattutto degli operatori sociali.
Ma se la disabilità è uguale da tutte le parti, non è uguale per tutti.
Don Francesco Cristofaro, infatti, ha testimoniato che da piccolo veniva escluso. Nei luoghi dove gli altri giocavano a calcio, lui veniva visto con diversità: non lo facevano giocare. Non poteva andare in bici e per questo lo vedevano sempre come un ostacolo. Ma quando è diventato sacerdote è cambiato il modo di vederlo.
All’incontro hanno partecipato le scuole medie di Calvello, il liceo scientifico Pier Paolo Pasolini di Laurenzana e tutti i ragazzi sono stati molto soddisfatti del convegno.
Questo convegno ha fatto davvero riflettere sui temi della disabilità. Non è semplice affrontare la disabilità secondo me ma anche secondo don Francesco. Vivere la disabilità significa scavare dentro di sé per affrontare la vita. Ogni persona con disabilità deve essere autonomo e libero.
Don Francesco mi ha insegnato che nella vita non bisogna mai arrendersi, bisogna combattere con la testa e con il cuore.
Il sindaco di Cavello, Marianna Falvella, ha concluso la giornata con questo messaggio: “Le persone vanno rispettate per quello che sono, la diversità non è voluta da nessuno ma questa è la realtà”.
Ho scritto vari articoli sulla disabilità e alcune persone mi hanno ascoltato rispondendo ad alcune mie esigenze. Con spensieratezza bisogna affrontare la disabilità.