Polo e pantaloncini, scarpe da ginnastica, calzettoni e polsini per asciugare il sudore del tennista. Di un grande tennista: Roger Federer. Emilio Solfrizziè il protagonista di “Roger”, uno spettacolo scritto e diretto da Umberto Marino per Argot Produzioni, in scena per la stagione 2019 di Teatri Uniti di Basilicata. Appuntamento alle 20.30 il 2 aprile a Venosa al cineteatro Lovaglio, il 3 aprile a Potenza al teatro Don Bosco (ore 21,00) e il 4 aprile a Melfial cineteatro Ruggiero II (ore 20,30).
L’azione si svolge interamente su un campo da tennis e rappresenta un’immaginaria partita tra un generico numero due e l’inarrivabile numero uno del tennis di tutti i tempi, un campionissimo di nome Roger. Un monologo su un tennista che da anni deve affrontare Federer e anche, in qualche modo, Dio… senza riuscirvi. Nel corso della pièce evoca la partita che dovrebbe disputare e che, forse, si è già disputata, ma che è finita e non poteva che finire con la sua sconfitta.
La rappresentazione è completamente affidata alla centralità della parola e dell’attore e in scena sono presenti solo le poche righe bianche che disegnano un campo da tennis e due sedie, quelle sulle quali nei cambi campo i tennisti si riposano. Grazie alla forza interpretativa di Emilio Solfrizzi gli spettatori riescono comunque a vedere il campo, l’arbitro, la palla, la racchetta, i colpi.
Argot è una struttura di produzione teatrale che si occupa prevalentemente di drammaturgia contemporanea, dedicando un rilievo specifico agli autori italiani e a progetti che operano sull’integrazione dei linguaggi, al fine di contribuire al rinnovamento della scena teatrale: perché occuparsi del contemporaneo, di un teatro del tempo presente, significa conoscere in profondità il nostro essere uomini di questo tempo, capirne i conflitti, riflettere sulle tensioni espresse sulla società, porsi domande.
EMILIO SOLFRIZZI
Emilio Solfrizzi è nato a Bari il 5 aprile 1962 ed è laureato in Lettere al D.A.M.S. di Bologna. Nel 1985 con Antonio Stornaiolo forma la coppia Toti e Tata. Insieme, nel 1988, fondano a Bari il teatro-cabaret “La Dolce Vita”, meta obbligata dei migliori comici del panorama nazionale. Con Stornaiolo e l’autore Gennaro Nunziante (autore oggi anche dei successi di Checco Zalone), per quasi un decennio, portano in scena spettacoli teatrali (Se ci sei datti un colpo, West Durazzo Story, The Show must go home) e televisivi (Filomena coza depurada, Teledurazzo, Il Polpo, Melensa, Extra TV, Zero a zero). Da allora alterna cinema, televisione e teatro.