E’ critico Maurizio Bolognetti, segretario regionale dei Radicali Lucani in sciopero della fame dalle ore 23.59 del 27 febbraio sull’andamento della campagna elettorare ormai conclusa.
“La campagna elettorale lucana sì è chiusa com’era iniziata e non poteva che andare così. Il vuoto di politica e – afferma Bolognetti – l’unico dato realmente unificante, rappresentato dal trasformismo, ci hanno regalato una delle peggiori campagne elettorali di sempre.
L’unica certezza che monta in queste ore è che in Basilicata le tessere che contano non sono quelle dei partiti.
Non so se il “silenzio” elettorale, che scatterà alle ore 24, possa lenire le ferite aperte, ma – prosegue Bolognetti – so che ne avvertivamo la necessità dopo tanto rumore e i troppi veleni.
Spero, altresì, che i protagonisti di questa tenzone elettorale vorranno riflettere sullo spettacolo che hanno offerto ai cittadini lucani”.
Per Bolognetti la campagna elettorale non poteva che andare in questo modo, “considerando – precisa – il prologo rappresentato dalla modifica della legge elettorale approvata in una notte d’agosto in patente violazione del Codice di Buona Condotta in Materia Elettorale.
Non poteva che andare così, se consideriamo il killeraggio operato da parte di alcuni compagni ai danni di altri compagni.
C’è chi ha atteso cadaveri politici e chi – prosegue Bolognetti – con un triplo carpiato è passato da una parte all’altra con naturalezza e disinvoltura. Inutile dire che la parola d’ordine, la parola più utilizzata in questa campagna elettorale è stata la parola cambiamento.
Cambiamento? Sì, certo, – conclude Bolognetti – quello di cui si parla nel romanzo di Tomasi di Lampedusa “Il Gattopardo”.
L’Associazione Radicali Lucani, il 27 febbraio ha promosso la campagna “Diversamente votanti”.
L’invito di Bolognetti è a recarsi al seggio per annullare la scheda, scrivendo: “Democrazia, Giustizia, Verità”