Tempi certi e rapidi in caso di denuncia e rimborsi al denunciante. Con queste parole il ministro degli Interni Matteo Salvini si è presentato alla stampa dopo aver firmato il protocollo d’intesa per la prevenzione e il contrasto ai fenomeni dell’usura e dell’estorsione nella provincia di Potenza.
La firma del protocollo, svoltasi presso la Prefettura di Potenza, ha visto partecipare oltre il Prefetto, Giovanna Cagliostro di Potenza, il commissario straordinario del Governo per il coordinamento delle iniziative antiracket e antiusura, Annapaola Porzio, nonché Stato centrale ed enti locali, banche, realtà associative, realtà commerciali ed imprenditoriali.
“Era doveroso dare seguito agli impegni presi– ha affermato il ministro – e quello della lotta a racket e all’usura magari è poco mediatico, ma molto reale in un momento di crisi economica: in alcuni casi manca il coraggio o le condizioni per denunciare, infatti le ‘denunce zero’ in provincia di Potenza non corrispondono a un’usura ‘zero’, ma al timore di non avere tutele, risarcimenti, coperture da parte dello Stato“.
Ovviamente Salvini non poteva non trattare l’argomento sicurezza “La criminalità qui è in calo, ma non ci accontentiamo, dobbiamo fare di più. Questa è l’ultima regione italiana per indice di delittuosità. Se tutta Italia fosse come il potentino saremmo messi meglio, ma non bisogna mai abbassare la guardia”.
Immediatamente dopo la firma del protocollo Salvini si è recato nella vicina piazza del sedile dove era allestito un palco per il comizio elettorale della Lega. Alla presenza del senatore Pepe e di alcuni candidato tra cui i consiglieri del Comune di Potenza, Francesco Fanelli e Mario Guarente, il leader del carroccio ha incitato la folla auspicando la vittoria delle prossime elezioni regionali.
Presente anche un gruppo di contestatori che dal fondo della piazza gremita, mostrando un cartello con la scritta “non tutto il sud dimentica”, hanno contestato il vice premier. Momenti di tensione quando un soggetto presente al comizio ha aggredito una manifestante mettendole una mano alla gola e spingendola, facendola cadere al suolo. Grazie al pronto intervento delle forze dell’ordine l’uomo è stato allontanato per l’identificazione ed è stata riportata la calma.
Di seguito l’intervista al ministro dopo la firma del protocollo