Sembrava taciturno, di poche parole, Alfonso Nicastro, artista del ferro battuto vissuto a Potenza che qualche giorno fa ha deciso di continuare la sua attività di artista Lassu’.
Accolto tra le braccia dal Padreterno, lo immaginiamo con matita e foglio di carta a disegnare, com’era sua abitudine, lo schizzo di quello che poi, modellato con le sue mani, sarebbe diventato opera d’arte.
Ci piace immaginarlo così.
Non abbiamo conosciuto a fondo Alfondo Nicastro ma il maestro era taciturno probabilmente perchè la sua mente era in continua elaborazione.
Era l’essere taciturno del grande artista che pensa, elabora, realizza scandito da un tempo che non è quello di noi umili mortali.
Tutto questo, la sua sensibilità, la sua esperienza Alfonso Nicastro l’avrebbe voluto trasferire ai giovani.
Non gli è stato possibile. E’ il rammarico del figlio Antonio che spesso ha provato a coinvolgere le istituzioni per aprire una scuola attraverso la quale i giovani potessero imparare il “mestiere”.
Quel mestiere che Alfonso Nicastro iniziò ad apprendere sin dalla giovanissima età nella bottega del padre Antonio.
Due generazioni legate dalla stessa passione che con Alfonso sarebbe diventata nel tempo arte.
Tante le sue opere realizzate. Molte sono state raccolte in numerose mostre, giusto riconoscimento ad una persona che ha coltivato amicizie nel mondo della cultura: Guerricchio, suo amico fraterno scomparso, anche lui, poco tempo fa; Mario Trufelli il quale gli dedicò un indimentivabile servizio nella rubrica della Rai “Cronache Lucane”.
Di Alfonso Nicastro rimangono le sue opere e, grazie a Mario Trufelli ed altri giornalisti, tante testimonianze della sua vita vissuta in quel laboratorio nel quale, chi ha avuto la fortuna di farlo, si poteva assistere con ammirazione e rispetto come un informe pezzo di ferro potesse acquistare un’anima e diventare opera d’arte.
Grazie maestro Alfonso.
Non abbiamo conosciuto a fondo Alfondo Nicastro ma il maestro era taciturno probabilmente perchè la sua mente era in continua elaborazione.
Era l’essere taciturno del grande artista che pensa, elabora, realizza scandito dal tempo che non è quello di noi umili mortali.
Tutto questo, la sua sensibilità, la sua esperienza Alfono Nicastro l’avrebbe voluto trasferire ai giovani.
Non gli è stato possibile. E’ il rammarico del figlio Antonio che spesso ha provato a coinvolgere le istituzioni per aprire una scuola attraverso la quale i giovani potessero imparare il “mestiere”.
Quel mestiere che Alfonso Nicastro iniziò ad apprendere sin dalla giovanissima età nella bottega del padre Antonio.
Due generazioni legate dalla stessa passione che con Alfonso sarebbe diventata nel tempo arte.
Tante le sue opere realizzate. Molte sono state raccolte in numerose mostre, giusto riconoscimento ad una persona che ha coltivato amicizie nel mondo della cultura: Guerricchio, suo amico fraterno scomparso, anche lui, poco tempo fa. Mario Trufelli il quale dedicò un indimentivabile servizio nelal rubrica della Rai “Cronache Lucane”.
Di Alfonso Nicastro rimangono le sue opere e, grazie a Mario Trufelli ed altri giornalisti, tante testimonianze della sua vita vissuta in quel laboratorio nel quale, chi ha avuto la fortuna di farlo, si poteva assistere con ammirazione e rispetto come un informe pezzo di ferro potesse acquistare un’anima e diventare opera d’arte.
Grazie maestro Alfonso.