Attore per il teatro, il cinema e la televisione, regista e, da qualche anno, scrittore di romanzi.
Enrico Ianniello, volto noto della tv, numerose interpretazioni all’attivo e tra i protagonisti della fiction Rai “Un passo dal cielo” nel ruolo del commissario Vincenzo Nappi al fianco di Terence Hill, ha presentato ieri, mercoledì 20 febbraio a Potenza, presso la libreria Ubik, il suo nuovo romanzo dal titolo “La compagnia delle illusioni” edito da Feltrinelli.
Dopo la pubblicazione di “La vita prodigiosa di Isidoro Sifflotin”, vincitore di diversi premi tra cui il Premio Campiello Opera Prima 2015, Iannello torna al romanzo con una storia articolata su più livelli, ambientata a Napoli, dove realtà e illusione si intrecciano e si confondono conducendo il lettore altrove rispetto al percorso di partenza.
Al centro della narrazione la vita di Antonio Morra, ex attore di fugace popolarità, ora a capo di una compagnia teatrale amatoriale, che vive con madre e sorella. Affranto da un dolore legato ad una storia d’amore passata, Antonio è un uomo senza più stimoli che necessita di una svolta drastica. L’occasione gli sarà offerta dalla rete segreta della Compagnia delle illusioni, per la quale assumerà il nome in codice di ‘O Mollusco e attraverso l’interpretazione di molteplici ruoli che influiranno sulle vite degli altri capovolgendo la realtà avrà occasione di ritrovarsi.
Con stile brillante e scorrevole, l’autore descrive tra le pagine del romanzo una quotidianità semplice, che ha il potere magnetico di catturare il lettore ad ogni pagina, celando dietro l’ironia di una battuta una inevitabile obiettività, capace di generare riflessioni profonde non scontate. Vita e rappresentazione, pensieri e interrogativi importanti sono affrontati con calibrata leggerezza, che si estende oltre il livello primo della pagina.
Personalità dinamica e dalla simpatia coinvolgente, Ianniello, durante l’incontro presentato da Giuditta Casale, blogger di libri, ha dialogato con il pubblico presente conquistandolo con aneddoti e racconti della sua vita, dove spesso viene riconosciuto come uno dei personaggi interpretati sulla scena.
Scopriamo di più dalle parole di Enrico Ianniello.
Cinema, televisione, teatro e da qualche anno anche scrittura. Oggi presenta a Potenza “La compagnia delle illusioni”.
“Sono attività che si tengono la mano, vanno a braccetto per me. Ho cominciato con il teatro da tantissimo tempo, sono già trent’anni che faccio questo mestiere, però in realtà anche la scrittura l’ho frequentata da sempre, prima come scrittore per il teatro, poi moltissimo come traduzioni dal catalano e dal castigliano. Non è un’attività che viene fuori dal fatto di fare l’attore, anche perché in quel caso avrei scritto le battute di Nappi e non questi due libri”.
Sicuramente un’opera su più livelli. Senza rivelare troppo, chi è Antonio Morra, il protagonista del suo romanzo?
“Antonio Morra è un cinquantenne che ha avuto una breve parentesi di popolarità, è un ex attore, conosciuto soltanto per un personaggio che era Raffaele, di una serie televisiva che si chiamava “Tutti a casa Baselice” e dopo quella esperienza in realtà non ha fatto molto altro. Noi lo prendiamo in un momento della sua vita di particolare delusione, in cui è particolarmente depresso, proprio in quel momento viene intercettato da una signora che si chiama Zia Maggie nel romanzo, perché non riusciremo mai a capire il suo nome vero qual è, e questa signora lo coinvolge nella Compagnia delle illusioni, cioè un’agenzia segreta che inserisce attori nella realtà, e lui comincia a lavorare con loro”.
Ha lavorato al fianco di Terence Hill, interpretando il commissario Vincenzo Nappi, nella fiction televisiva “Un passo dal cielo”. Com’è lavorare con Terence Hill?
“Ho lavorato per tantissimi anni in teatro con Toni Servillo, al cinema con Nanni Moretti, ho studiato con Vittorio Gassman quindi ho frequentato, fortunatamente per me, sempre grandi personalità dal punto di vista professionale. Con Terence è molto bello perché ti rendi conto che stai lavorando con una persona nella quale viene proiettata tanta memoria di tanta gente. Noi avevamo continuamente fan che venivano a vedere le riprese e un giorno addirittura si è presentata una persona il cui figlio era stato battezzato Terence Hill di nome e poi c’era il cognome”.
Quali sono i progetti per il futuro, sia per quanto riguarda la parte attoriale, sia per la scrittura?
“Per quanto riguarda la scrittura adesso accompagniamo Mollusco, nel senso che giro un po’ l’Italia con le presentazioni e cerco di farlo un po’ conoscere ai lettori. Invece con il teatro, adesso comincio le prove di uno spettacolo che è una mia traduzione dal catalano che si chiama “Giacomino e mammà” e dove sarò in scena, ovviamente nel ruolo di Giacomino, insieme a Isa Danieli, grandissima attrice del teatro napoletano, che farà mia madre”.
di Donato Carbonella