La commozione del sindaco di Matera, Raffaello De Ruggieri, al quale un pubblico numeroso ha riservato una standing ovetion a conclusione del suo intervento durante la cerimonia di inaugurazione di Matera 2019, sintetizza lo stato d’animo di un intero popolo che sta vivendo uno dei momenti storici più significativi. Lo sta vivendo Matera, la Basilicata, l’intero paese. Lo sta vivendo il Sud intero.
Cosa ha detto il sindaco De Ruggieri? Ha fatto riferimento “alla consapevolezza di Matera di rappresentare l’Italia e l’Europa nel mondo”. “Questo riconoscimento – ha detto il primo cittadino della Capitale europea della Cultura 2019 – non può essere solo un fatto formale. È viscerale nella passione della città. L’elemento scatenante di questa vittoria nasce da questo collante sociale che ha vissuto il protagonismo di una scelta, di un’azione. Accoglieremo i visitatori col sorriso della fierezza. Oggi la città ha acquisito la consapevolezza di rappresentare l’Italia in Europa e nel Mondo”. “Questa responsabilità, questo traguardo, questo riconoscimento non può essere solo un fatto formale, dev’essere un fatto viscerale, impresso nella coscienza dei materani. L’elemento scatenante delle vittorie della città è il collante di una comunità che ha vissuto con protagonismo la sua storia”.
“Ora però – ha aggiunto De Ruggieri – non possiamo indulgere in cerimonie salottiere. Dietro questa gioia deve esserci la testimonianza di una lunga marcia: da vergogna d’Italia a Capitale europea della Cultura”.
Dopo De Ruggieri è intervenuto il Presidente della Fondazione Matera 2019, Salvatore Adduce.
“Matera si è candidata – ha detto Adduce – per capovolgere il paradigma del suo destino. È riuscita a compiere un’operazione europea che mai è accaduta nelle esperienze delle altre capitali. Per la prima un’operazione che diventa popolare nella città, nella regione e nel nostro paese. L’Italia deve rivendicare orgogliosamente un luogo fantastico come Matera che – ha aggiunto Adduce – ha deciso di proiettarsi nella scena europea e nel futuro. Diciamo alle altre città che è possibile raccontare un’altra storia del Mezzogiorno. Un sogno – ha concluso Adduce – diventato realtà grazie a chi ci ha creduto anche a livello regionale: Vito De Filippo prima, Marcello Pittella poi”.
Marcello Pittella, presidente sospeso per la sua vicenda giudiziaria, non è voluto mancare a Matera per vivere questi momenti storici. Sul palco l’ha rappresentato la vice presidente della Regione, Flavia Franconi, che nei giorni scorsi ha ricordato come proprio a Pittella vada “il merito di un sogno diventato realtà”.
“Un ringraziamento da parte di tutto il governo regionale – ha detto la Franconi nel suo intervento – a tutti gli uomini e le donne che tanto si sono spesi per questo evento, ai sindaci, al mondo della cultura”. “E grazie all’impegno delle comunità che oggi la Basilicata si apre al mondo grazie all’identità di un popolo resiliente”, ha concluso Franconi.
Alla cerimonia è intervenuto anche il Ministro dei Beni e delle Attività Culturali, Alberto Bonisoli.
“La prima riflessione che mi viene in mente – ha detto – è molto razionale: questo è l’esempio di come la cultura possa divenire un mezzo di sviluppo. La visione che dobbiamo avere ora a lungo termine – ha concluso – è immaginare cosa sarà Matera tra 30 anni”.
La cerimonia nella Casa del Sole è stata conclusa dall’intervento del Presidente del Consiglio dei Ministri, Giuseppe Conte.
“Mi fa piacere richiamare passato presente e futuro. Per il passato cito Carlo Levi quando scrive che chiunque vede Matera non può restarne colpito tant’ è la sua dolente bellezza”. “La bellezza di questo territorio – ha aggiunto il Presidente Conte – è lontana dai canoni estetici con i quali siamo soliti misurare la realtà: la bellezza di Matera non è opera dell’uomo ma si è sviluppata naturalmente. Questo dà a Matera i tratti che la rendono unica”. “Se ci fermiamo all’immagine dei Sassi non sapremmo raccontare tutto quello che c’è dietro Matera. Matera non è solo i Sassi ma trae dalla sua storia la linfa per proiettarsi nel futuro”, ha detto Conte. “Il programma di eventi definito sarà un’occasione per la città di parlare di sé e della sua storia, proponendo soprattutto un modello di sviluppo che non segue una crescita economica compulsiva quasi a voler recuperare il tempo perduto, ma vedendo anche qualità della vita e dell’ambiente”. “Prima città del Sud ad essere designata capitale d’Europa della cultura – ha poi aggiunto il premier – Mi auguro che dal riscatto di Matera parta il riscatto dell’intero Sud. Che il futuro sia qui e ora e affinché questo possa realizzarsi, il Governo investirà in progetti innovativi. Occorre acquisire la coscienza di ciò che si è, e riappropriarsi del senso di un comune destino. Dobbiamo tutti insieme, con calore ed energia – ha concluso – progettare ciò che vogliamo essere da domani”.
All’arrivo alla Cava del Sole il Presidente Conte ha scambiato qualche battuta con i giornalisti, facendo riferimento, fra l’altro, alle difficoltà di raggiungere Matera che è tuttora “un’impresa”.
Prima della cerimonia ufficiale, nella Cava del Sole, si sono esibite le 20+19 bande provenienti dalla Basilicata (20) e dall’Europa (19). I 2019 musicisti hanno poi attraversato le principali strade di Matera, raggiunto i vari rioni e pranzato insieme ai cittadini.
Alle 18.30 in diretta Rai, si è svolta la cerimonia ufficiale d’inaugurazione di Matera Capitale della Cultura 2019, alla presenza del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella.