A conclusione di indagini condotte dai Carabinieri di Matera congiuntamente ai Carabinieri per la Tutela del Lavoro, è stata data esecuzione ad una ordinanza di custodia cautelare, emessa dal G.I.P. di Matera, su richiesta della Procura della Repubblica, nei confronti di 14 persone, di cui 11 in carcere; 1 agli arresti domiciliari; 1 obbligo di dimora; 1 obbligo di presentazione alla Polizia Giudiziaria.
I principali reati contestati, a vario titolo, sono: associazione per delinquere finalizzata all’intermediazione illecita e sfruttamento del lavoro (caporalato) con carattere della transnazionalità, estorsione; violenza privata; uso indebito di carte di credito; corruzione.
Le indagini, avviate dopo la denuncia presentata nel maggio scorso presso la Compagnia Carabinieri di Policoro da un cittadino rumeno per sfruttamento illecito del lavoro, sono state svolte dai Carabinieri del Nucleo Operativo di Policoro e del Nucleo Ispettorato del Lavoro di Matera e Potenza, che nello stesso mese di maggio 2018 hanno effettuato 4 fermi di indiziato di delitto di cittadini rumeni.
Le fasi successive delle attività investigative, sviluppate anche in ambito internazionale, hanno consentito di definire le responsabilità penali dei singoli appartenenti all’organizzazione criminale transnazionale, dedita alla intermediazione illecita e sfruttamento della manodopera.
Chiarita anche la strategia utilizzata dai componenti la banda nel reclutare all’estero, tramite l’uso di social network (Facebook), i lavoratori, principalmente rumeni, i quali, una volta giunti in Italia, venivano privati dei documenti di riconoscimento e costretti, sotto minaccia ed intimidazione, a lavorare in diversi fondi agricoli privati, individuati in Scanzano Jonico e Policoro.
Le vittime venivano alloggiate presso delle abitazioni a loro fittate forzatamente, il cui costo veniva loro automaticamente decurtato dal salario.
I lavoratori venivano costretti a lavorare fino a 14 ore consecutive con un salario medio di 3,5 euro all’ora, con una sola pausa per il pranzo di mezz’ora e sotto continue minacce ed intimadazioni.
Al sodalizio criminoso hanno preso parte anche alcuni titolari e gestori di aziende operanti nel settore orto – frutticolo, nonché un impiegato presso l’Ufficio Anagrafe del Comune di Scanzano Jonico e due sindacalisti di un patronato di Marconia di Pisticci, tutti raggiunti da misure cautelari.
Considerato l’arco temporale 2014 – 2018, il numero dei lavoratori sfruttati sono circa 200 e i profitti illeciti oltre un milione e trecentomila euro.
Nel corso di perquisizioni sono stati rinvenuti documenti comprovanti le attività illecite per cui si procede e somma contante pari a 56.000 euro, sottoposti a sequestro.
Le indagini sono state coordinate dal Procuratore della Repubblica di Matera, dr. Pietro Argentino, e dal P.M. d.ssa Annafranca Ventricelli; i provvedimenti cautelari sono stati emessi dal G.I.P. d.ssa Rosa Angela Nettis.
I DESTINATARI DEI PROVVEDIMENTI RESTRITTIVI
Ordinanza di Custodia Cautelare in Carcere
Liliana Lucia Palade Cumpata, nata Romania, cl. 71, residente Scanzano Jonico (MT), bracciante agricola, già nota alle forze dell’ordine, attualmente detenuta presso la casa circondariale di Potenza, promotrice dell’organizzazione;
Aurel Dragos Mzilu, nato Romania, cl. 80, residente Scanzano Jonico (MT), bracciante agricolo, già noto alle forze dell’ordine, attualmente detenuto presso la casa circondariale di Matera, promotore dell’organizzazione;
George Zahiu Ciprian, nato Romania, cl. 77, domiciliato Scanzano Jonico (MT), bracciante agricolo, già noto alle forze dell’ordine, attualmente detenuto presso la casa circondariale di Matera;
Filica Vilceanu, nato Romania, cl. 72, domiciliato Scanzano Jonico (MT), bracciante agricolo, già noto alle forze dell’ordine, attualmente detenuto presso la casa circondariale di Matera;
Adriana Geanina Mocanu, nata Romania, cl. 89, residente Scanzano Jonico (MT), bracciante agricola, incensurata;
Paolo Valenza, nato Ginosa (TA), cl. 65, residente Scanzano Jonico (MT), imprenditore, titolare omonima azienda agricola, già noto alle forze dell’ordine;
Sara Santeramo, nata Svizzera, cl. 70, residente Scanzano Jonico (MT), dipendente impresa agricola, già nota alle forze dell’ordine;
Antonietta Lospinuso, nata Policoro (MT), cl. 72, residente Scanzano Jonico (MT), dipendente impresa agricola, già nota alle forze dell’ordine;
Massimo Giordano, nato Montalbano Jonico (MT), cl. 72, residente Scanzano Jonico (MT), imprenditore, titolare azienda agricola “La Lucana Fruit Soc. Coop.”, già noto alle forze dell’ordine;
Antonio Giordano, nato Martina Franca (TA), cl. 96, residente Scanzano Jonico (MT), imprenditore, titolare azienda agricola “Giordanfruit”, incensurato;
Ciro Morrone, nato Gela (CL), cl. 79, residente Corigliano Calabro (CS) ma domiciliato in Policoro (MT), imprenditore, titolare aziende agricole “Contea Agricola S.r.l.” e “F.Lli Morrone S.r.l.”, già noto alle forze dell’ordine.
Arresti domiciliari
Giuseppe Simone, nato Montalbano Jonico (MT), cl. 65, residente Scanzano Jonico (MT), impiegato presso l’ufficio anagrafe del comune di Scanzano Jonico (MT), incensurato.
Obbligo di dimora
Leonardo Barbalinardo, nato Pisticci (MT), cl. 59, residente Marconia di Pisticci (MT), titolare patronato UIL – Agroalimentare, incensurato.
Obbligo di Presentazione alla P.G.
Alessandra Erminia Barbalinardo, nata Pisticci (MT), cl. 84, residente Marconia di Pisticci (MT), dipendente presso patronato UIL – Agroalimentare, incensurata.