Sembrava scontata ma non lo è. L’unità nel centrosinistra, che pure nella mattinata di ieri sembrava fosse stata raggiunta e, con essa, una proposta politica unica in vista delle elezioni regionali, è ancora da costruire.
Sebbene tutti sostengano la necessità di “un progetto condiviso utile a evitare l’estendersi anche in Basilicata della deriva sovranista che sta impoverendo il Paese” -come si afferma nel documento che, nella serata di ieri, i partiti che compongono il centrosinistra (Partito democratico, Partito socialista, Realtà Italia, Progetto Popolare, Verdi e Cd + Europa) hanno sottoscritto – sebbene tutti sostengono questo, ci sono ancora questioni da chiarire.
Una su tutte: la decisione dei partiti del centro sinistra di selezionare le candidature e il candidato presidente attraverso le primarie (previste per il 10 febbraio prossimo – n.d.r.), ritenendole – leggiamo nel documento – “la soluzione più adeguata per affrontare le prossime consultazioni elettorali, rimettendo alla comunità lucana la scelta del miglior candidato governatore, affermando in questo modo i valori della partecipazione democratiche della società lucana “.
Ad onor del vero, anche tra i firmatari del documento c’è qualche perplessità.
Cd + Europa, nel confermare l’adesione alla coalizione di centrosinistra ha espresso riserva sulla tempestività delle primarie e sulla partecipazione alle stesse,” auspicando che il progetto del centrosinistra si costruisca con la più ampia sintesi politica”.
Anche all’interno del Pd c’è chi è contario alle primarie: Vito Santarsiero, Piero Lacorazza e il senatore Salvatore Margiotta.
Quest’ultimo, con una dichiarazione rilasciata in serata, boccia con parole forti la decisione di andare ad una consultazione popolare per scegliere i candidati.
Vede in questa decisione il tentativo di voler sconfessare quando detto nell’ultima assemblea del Pd, il documento della quale parlava di piena unità del centrosinistra in vista delle elezioni regionali, allargato a movimenti ed esperienze civiche che ne condividano valori, principi e programmi.
Questo verrebbe vanificato secondo Margiotta, “se alcune forze politiche fanno prevalere i veti, ed altre si siedono al tavolo con la strada già segnata, unica e senza alternative” e si agura che si ritorni sulla decisione.
Con altrettanta chiarezza, Articolo Uno boccia l’ipotesi primarie.
“Sarebbero – si sostiene in una nota – solo un inutile colpo di spugna dato nel tentativo di legittimare lo status quo.
Quella strada significherebbe, anche alle luce della ristrettezza dei tempi, ignorare la richiesta, chiara e forte, che i cittadini lucani hanno fatto alla politica, tutta, con il voto del 4 di marzo e condannare il centro sinistra ad una certa sconfitta”.
Ma Roberto Speranza non chiude la porta in faccia ai partiti del centrosinistra.
“Continuiamo ad essere disponibili al dialogo, anche a livello nazionale, come abbiamo dimostrato in Abruzzo e Sardegna, con le altre forze politiche progressiste purché – si precisa – si assuma come prioritaria la necessità di dare risposta alle aspettative di cambiamento e di rinnovamento provenienti dai cittadini lucani e si abbandonino tattiche e scorciatoie controproducenti”.
Fin qui i documenti ufficiali, ma la politica ci ha insegnato che spesso è più importante quello che non si dice rispetto alle dichiarazioni ufficiali a tutto discapito del comune cittadino che invece avrebbe diritto a capire bene cosa stia accadendo.
Proviamo a chiarirglielo, sperando di riuscire. Domanda: perchè ancora una volta nel centrosinistra ci troviamo davanti a “separati in casa”?
Tutti concordano che solo una coalizione che riunisca tutti può consentire di porre un freno “alla deriva sovranista che sta impoverendo il Paese”.
Tutti auspicano “piena unità del centrosinistra in vista delle elezioni regionali, allargato a movimenti ed esperienze civiche che ne condividano valori, principi e programmi”.
Tutti condividono “che si assuma come prioritaria la necessità di dare risposta alle aspettative di cambiamento e di rinnovamento provenienti dai cittadini lucani e si abbandonino tattiche e scorciatoie controproducenti” (abbiamo volutamente ripreso alcuni passaggi dei precedenti comunciati).
Se tutti concordano su tutto, perchè le primarie potrebbero vanificarlo?
Fuori dai denti: alle primarie non è escluso che possa partecipare anche Marcello Pittella. E’ questo il problema che nessuno dice apertamente. Non dimentichiamo che in tempi non sospetti Speranza pose il veto: stiamo insieme se Pittella non si ricandida.
Ad onor del vero i magistrati si stanno impegnando per impedirglielo, ma la sola ipotesi che il Governatore possa partecipare alle primarie crea fibrillazioni.
Diceva Andreotti:”A pensar male degli altri si fa peccato, ma spesso s’indovina”.