L’arcivescovo di Matera-Irsina, monsignor Antonio Giuseppe Caiazzo, con un messaggio augurale per il Natale ha espresso il vero insegnamento Cristiano: l’importanza di accogliere il prossimo. Un messaggio che in questo momento sembra essersi smarrito negli egoismi e nell’odio verso chi chiede aiuto.
Nemmeno la sacra famiglia aveva trovato ospitalità, “non c’è posto per loro” si legge nelle sacre scritture.
Ecco qualche passaggio del messaggio augurale dell’arcivescovo:
“Da Nazareth a Gerusalemme, sostando nelle grotte del borgo di Betlemme, stipati fra le bestie, nasce la vita vera, che sana le ferite illumina le menti, rinsalda l’umanità”.
“Non c’è posto per loro” è il ritornello che si ripete per “vagito di un bambino, lo stesso in ogni stirpe, dolori di una mamma, gli stessi in ogni dove, fatica di un padre, stesso sudore in ogni suolo”. L’attualizzazione dell’immagine del rifiuto si manifesta “dall’Africa all’Oriente, passando per deserti, patendo ogni violenza, mercificati come schiavi, stipati su barconi, perduti negli abissi”, dove ci sono persone che “tendono le mani imploranti, mendicanti di vita e di pace”.
“Mentre le nostre chiese risplendono di bagliori, in rifugi di fortuna nasce la vera luce”, scrive monsignor Caiazzo. E rimarca: “È il Dio che nasce, ai margini di un’umanità senz’anima, tra strade indifferenti, negli occhi di chi implora, lungi da credenze imborghesite”.