Dopo la Deliberazione della Giunta Regionale che ha approvato l’Accordo Quadro con il Ministero dello Sviluppo Economico, la Regione Basilicata e l’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia per il monitoraggio della sismicità e della subsidenza nella concessione Gorgoglione, pareri positivi sono stati espressi dal Comitato Tecnico Regionale (CTR) guidato dal Direttore Regionale dei Vigili del Fuoco della Basilicata sia sul Rapporto di Sicurezza Seveso per il Centro Olio di Corleto Perticara che su quello per il Centro GPL di Guardia Perticara.pito e realizzato da Total secondo i più alti standard di sicurezza e di protezione della salute e dell’ambiente.
“E’ la conferma – si precisa in una nota della multinazionale – che Total ha costruito e messo in servizio le reti di monitoraggio dei parametri ambientali, della sismicità e della subsidenza più moderne d’Italia. Queste reti coprono tutto il territorio della concessione, ovvero il territorio di tredici Comuni.
Le misurazioni 24h/24 sono trasmesse in tempo reale a database consultabili online.
Secondo le prescrizioni della Valutazione di Impatto Ambientale (VIA) le reti di monitoraggio dei parametri ambientali, della sismicità e della subsidenza saranno trasferite rispettivamente all’ARPAB e all’INGV.
I pareri favorevoli dal CTR sono stati emessi a conclusione di una rigorosa istruttoria svolta nei termini previsti dalla legge italiana (il D.Lgs. 105 del 26 giugno 2015) che attua la direttiva dell’Unione Europea (2012/18/UE) denominata Seveso”.
Guidato dal Direttore Regionale dei Vigili del Fuoco della Basilicata, il CTR è composto da esperti dei Comandi provinciali dei Vigili del Fuoco, della Regione, dell’ARPAB, dell’Ordine degli ingegneri, dell’INAIL, dell’Azienda sanitaria locale, della Direzione territoriale del lavoro e del Comune competente per territorio.
Strutturato con una serie di pozzi, a regime Tempa Rossa produrrà 50mila barili di greggio al giorno pari a 2,5 milioni di tonnellate annue. Nella fase iniziale saranno 10mila barili. L’investimento complessivo è di 3 miliardi e di questi circa 300 milioni ricadono su Taranto per costruire due serbatoi di stoccaggio ed allungare il pontile petroli della raffineria visto che il traffico di greggio determinerà un movimento di 90 navi l’anno.