“Dopo aver realizzato tutto ciò, sono arrivato a rappresentare l’epoca moderna, raffigurata attraverso un groviglio di serpi, per simboleggiare il mondo del malaffare politico, soprattutto degli ultimi tempi.
Nella parte finale, invece, ho pensato al futuro, raffigurando la famiglia, nucleo e rifugio di ogni essere umano, proprio attraverso l’immagine di un padre che abbraccia i suoi figli.”
Cosi’ scriveva Antonio Masini, morto improvvisamente ieri nella sua casa di Potenza ad 85 anni.
Maestro, ad abbracciarti siamo in tanti che, come noi, eravamo legati a te da una sincera amicizia e dalla stima per quello che hai dato all’arte non solo lucana.
Eri una persona che provavi piacere incontrare. Il tuo sorriso con cui ci accoglievi, la tua profonda umanità. Il volerci introdurre con estrema umiltà nel tuo mondo di artista: tutto questo, maestro, ci mancherà.
Stamane, sabato 22 dicembre, Antonio Masini tornerà nella sua Calvello. In quel paese che non ha mai dimenticato e nel quale si rifugiava per rivedere alla moviola gli anni trascorsi.
E al legame con il suo paese fa riferimento, in un post pubblicato su Facebook, il sindaco:
“Oggi la comunità calvellese piange un suo figlio, che le ha dato onore e orgoglio.
Già sindaco del nostro paese e artista meraviglioso, di grande intensità, il cui messaggio è stato apprezzato e plaudito oltre i confini regionali e nazionali, Tonino non ha mai dimenticato il suo paese, le sue origini“.
Il cordoglio dal mondo della politica, della cultura e da comuni cittadini.
La storia di Antonio Masini uomo e artista
Antonio Masini compie studi classici e si laurea in giurisprudenza. Nel 1960 vince il primo premio alla Mostra Nazionale di Pittura “1º Centenario della Rivoluzione lucana”. Negli anni ’70 è invitato ad esporre all’Art 6’75 e Art 6’76 a Basilea e all’INCO-Art a Roma (1975).
Nel 1980 vince un Premio Internazionale di grafica a Cannes. Dopo una prima fase legata a temi della civiltà contadina il suo linguaggio diventa funzionale alla ricerca magica della realtà all’interno di un universo figurativo ambiguo e asimmetrico con una forza plastica basata sulla scomposizione delle forme e un’energia cromatica di grande intensità.
La sua pittura recupera il concetto di pittura di storia riappropriandosi di quella forza persuasiva necessaria a qualsiasi messinscena tesa a ricostruire i fatti su precise coordinate temporali, senza per questo rinunciare alla componente emotiva, come nel caso dei polittici Fratelli Rosselli, il Polittico di Balvano dedicato al drammatico terremoto del 1980, “Eclisse della ragione” per il quale si ispira al massacro di Sabra e Shatila.
Intorno alla forza del mito costruisce tra gli anni ’90 e il 2000 una nuova poetica. A tale fase si iscrivono le opere Mythos Mensch und Kommunikation e Kunst ohne Grenzen-Arte senza frontiere presentate a Stoccarda e a Potsdam nel 1995 e 2000, la Trilogia Andina esposta a Iquique nel 2002.
In questi anni espone in diverse antologiche tra cui a Montreal (2004) e Lima
Le sue opere di grafica e di pittura si trovano in diverse musei e collezioni private e pubbliche non solo in Europa.
L’energia plastica della sua arte trova nella scultura rinnovate forme espressive e nuove opportunità di rappresentazione.
Ricca e varia è la sua produzione scultorea nel primo decennio del 2000 con opere in bronzo e in acciaio esposte in Italia e all’estero.