Si è svolta nella mattinata di ieri, martedì 27 novembre, nella sede dell’Avis di Potenza, in Via Volontari del Sangue, una conferenza stampa indetta dal Consiglio direttivo per fornire alcuni chiarimenti su quelle che, secondo l’organo associativo, risultano essere “mal interpretazioni di leggi e normative” e sul contenuto del report a firma del Direttore Generale del Dipartimento Salute della Regione Basilicata della sanità Donato Vincenzo Pafundi, riguardanti la convenzione stipulata nel 2009 tra Regione Basilicata e Avis Basilicata.
“Crediamo – ha affermato il presidente dll’Avis comunale di Potenza, Antony Clementi– che sia necessario fornire alcuni nostri punti di vista in merito, al fine di trovare insieme una soluzione ad una questione che, se non risolta in occasione dell’assestamento di bilancio, rischierebbe di paralizzare buona parte dell’attività donazionale lucana”.
Di quale questione fa riferimento Clementi è ben nota: l’Ater ha minacciato di sfrattare dai locali di via Volontari del Sangue al rione S.Maria a Potenza l’associazione perchè da anni non si paga il fitto.
A farlo doveva essere la Regione sulla base di una convenzione stipulata anni addietro. Recentemente il consiglio regionale a maggioranza – contrari solo i consiglieri del M5S – ha votato una mozione con la quale s’impegna il Presidente e la Giunta regionali a “provvedere all’assestamento del bilancio regionale onde poter saldare l’intera somma dovuta all’Ater per i canoni di locazione della sede Avis comunale di Potenza”.
Questo non è avvenuto e, rimanendo il rischio di essere sfrattati dalla sede di via Volontari del Sangue, monta la protesta.
L’intervista al presidente Avis Potenza Antony Clementi
Di seguito le puntualizzazioni del Consiglio Direttivo
1. Necessità di varare una legge ad hoc per risolvere la questione della sede di Avis Potenza
La Regione stipula, con Avis Basilicata, una nuova convenzione ad agosto del 2017 che sostituirebbe quella del 2009 e che non prevedrebbe il pagamento del canone di locazione della struttura di Via Volontari del Sangue.
Va innanzitutto rilevato che la convenzione del 2017 di cui sopra è una convenzione quadro e che, pertanto, non può essere adoperata fino a quando non si redigono le delibere attuative.
È, in ogni caso, da ritenere nulla per due motivi:
uno perché sottoscritta ben oltre i tempi dettati dal DGR 1050 del 2016 (all.1) con cui si recepisce l’Accordo Stato-Regione dell’aprile 2016 che impone come tempo massimo per la stipula di convenzioni la data del 1 gennaio 2017 e che prevede, in mancanza della stipula di nuove convenzioni, che valgano quelle in corso (nel caso di specie, quella del 2009);
due perché Avis Potenza, come soggetto giuridico a sé, ha chiesto di attivare una propria convenzione con nota n. 833 del 26/08/2017 indirizzata alla Regione e all’A.O.R. “San Carlo”, di fatto ritirando la delega ad Avis Basilicata a rappresentarla.
Ne deriverebbe che la convenzione del 2009 che prevedeva il pagamento del canone di locazione della struttura di Via Volontari del Sangue sia valida almeno fino alla data di agosto 2017 di stipula della nuova presunta convenzione.
“Non crediamo, tuttavia, – hanno detto i responsabili della sezione potntina dell’Avis – che sia il caso di impelagarsi in interpretazioni che avrebbero come sicuro risultato quello di far perdere tempo che non c’è.
Riteniamo, piuttosto, che si possa trovare una soluzione, con un provvedimento ad hoc (emendamento o altro al prossimo assestamento di bilancio) che individui la necessaria posta di bilancio, pur dilazionandola in più esercizi e che si affianchi, senza sostituirsi, alle attività già individuate dal dirigente Pafundi che riconosciamo essenziali tanto quanto la questione della sede di Potenza.
2. La sede di Via Volontari del Sangue non è autorizzata per effettuare il prelievo del sangue ma serve “solo” per svolgere attività amministrative e sociali
La sede di Via Volontari del Sangue, pur non essendo accreditata, è autorizzata al prelievo di sangue, tant’è che fino al 2007 ospitava l’unità di raccolta che ora si trova in Via Don Uva.
Eppure, quando è stata firmata la convenzione del 2009, quindi quando già non era più operativo il punto di raccolta in Via Volontari del Sangue, questo non costituiva alcun problema. Perché lo diviene oggi? Non è vero, forse, che la convenzione prescindeva dall’attività di prelievo?
L’attività di raccolta è solo l’ultimo passaggio di un processo di gestione dei donatori, di promozione, di sensibilizzazione, ecc. che viene svolta nella sede associativa, senza le quali non sarebbe possibile produrre le circa 3000 unità ematiche l’anno. Tra l’altro, si tenga presente che la gestione dei donatori è in capo esclusivamente alle sezioni comunali.
Per completezza d’informazione va puntualizzato che comunque l’Avis di Potenza, con nota n. 829 del 23-08-2017, ha chiesto alla Regione di avviare l’iter per l’accreditamento di una nuova unità di raccolta presso la struttura di Via Volontari del Sangue e che a detta richiesta si aspetta ancora una risposta.
3. Per nessuna delle varie sedi Avis comunali sono stati previsti contributi pubblici
La deliberazione ASP n. 140 del 07-03-2017 concede, a titolo gratuito, sedi a diverse sezioni Avis sul territorio non tutte accreditate per l’attività di prelievo.
A queste si aggiungano tutte le sedi Avis ospitate presso strutture comunali.
Si trascura, inoltre, quanto stabilito da un Decreto del ministero della Sanità del 1995 che obbliga gli enti locali (regioni, province e comuni) a mettere a disposizione tutti gli strumenti opportuni, ivi compresi le sedi associative, alle associazioni di donatori di sangue per il raggiungimento dell’autosufficienza ematica, tant’è che la Regione Basilicata si fa carico del pagamento del canone di locazione della struttura in Via Volontari del Sangue da ben prima del 2009 (1984). Cosa sarebbe cambiato da allora?
4. Nella sede di Via Volontari del Sangue sono ospitate altre associazioni che niente hanno a che vedere con l’attività dell’Avis
Vi è una messa a disposizione di spazi a favore di altre associazioni con cui sono stati stipulati appositi protocolli d’intesa nell’ambito dei quali sono previste attività promozionali a favore dell’Avis (es. Accademia Scacchi, Podistica amatori, Dopo di noi, Associazione Sclerosi tuberosa, Amici dell’hospice, ecc.), per non parlare del fatto che buona parte degli iscritti di queste associazioni sono anche donatori Avis ed operano, in diverse varie iniziative, pubblicizzando il logo Avis.
È da rilevare, tuttavia, che questo argomento non sembra rilevante al fine del rispetto dell’obbligo contrattuale da parte della Regione derivante dalla su citata convenzione del 2009 o, comunque, al fine della soluzione della questione.
Nel corso della conferenza stampa è stato ribadito che “qualora la questione in essere non dovesse trovare riscontro nella seduta consiliare di venerdì 30 novembre, procederemo, come già stabilito nel corso della riunione di direttivo del 23 novembre u.s., alle dimissioni dell’intero Consiglio direttivo di Avis Potenza ed alla consegna delle liste soci donatori al Prefetto, all’Assessore Franconi e all’Avis nazionale affinché si provveda alla loro gestione (chiamata, annotazioni sul programma Assoavis, ecc.) e non si pregiudichi l’attività donazionale”.
Come anticipato da Clementi nell’intervista, oggi, mercoledì 28 novembre, dalle 11 alle 13, il Consiglio direttivo dell’Avis di Potenza e i volontari faranno un sit-in di protesta davanti il palazzo della Regione a Potenza, per evitare lo sfratto della storica sede.