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Letto Braia: no della Basilicata all'uso dei fanghi di depurazione in agricoltura
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Ambiente e Territorio

Braia: no della Basilicata all'uso dei fanghi di depurazione in agricoltura

USB - Ufficio Stampa Basilicata 19 Novembre 2018
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Dura presa di posizione dell’assessore regionale alle Politiche Agricole e Forestali, Luca Braia, per quanto previsto dall’art.41 del Decreto Genova che prevede lo sversamento di liquami provenienti da idroacarburi nei campi.
“Netta la contrarietà della Basilicata” precisa Braia, il quale ha chiesto che della questione si discuta nella riunione della Commissione Politiche Agricole, in programma il 28 novembre prossimo.


Continua, dunque, la battaglia per
la modifica sostanziale o soppressione dell’articolo 41 che sarà portata avanti – precisa Braia – insieme ai parlamentari lucani del PD Margiotta e De Filippo.
Il consiglio regionale ha approvato a maggioranza (nici contrari i rappresentanti del M5S) un ordine del giorno contro quanto previsto dal Decreto Genova.

 

Assessore Luca Braia

Decreto Genova, con il quale – ricorda Braia – il Governo ha aumentato i parametri relativi ai fanghi utilizzabili in agricoltura al cui interno sono ricompresi sostanze cancerogene come i metalli pesanti (Selenio, Berillio, Arsenico, Cromo) e gli idrocarburi policiclici aromatici (IPA).

La qualità e la quantità di idrocarburi presenti nei fanghi, previsti da Decreto, costituisce un grave pericolo per i terreni e le falde acquifere con grave danno potenziale alla salute dei cittadini, alla nostra agricoltura, alle nostre acque, alla biodiversità. 

“Non possiamo oggi vanificare – afferma Braia – ciò che la Regione Basilicata in questi anni ha messo in atto, attraverso la programmazione PSR 2014/2020, come le politiche di sostegno alle produzioni biologiche ed integrate (basso uso fitofarmaci) per oltre 100 milioni di euro su una superficie di oltre 100.000 ettari, pari a circa il 20% della SAU regionale. Va inoltre ricordato che nella nostra regione ci sono oltre 230.000 ettari di territorio sensibile da tutelare ricomprese in numerose aree protette (parchi nazionali e regionali, aree Sic, Zps, Zsc oltre che riserve naturali).
Estrema è – prosegue –  l’importanza di preservare la biodiversità regionale, tra le prime in Europa per numero di specie animali e vegetali, e di tutelare i terreni agricoli e le falde.

Studieremo e metteremo in campo ogni azione- ha dichiarato Braia – per vietare l’applicazione in Basilicata di questa scellerata scelta del governo, facendo fronte comune con altre regioni nella Commissione Politiche Agricole, e inoltre invieremo la mozione a tutti i parlamentari lucani con la richiesta di abrogazione, in sede di conversione in Legge, dell’Art.41 del Decreto Genova.

La nostra agricoltura di Basilicata – conclude l’Assessore Luca Braia – continuerà a utilizzare esclusivamente metodi di concimazione naturali e comunque fertilizzanti minerali, così come previsto dal programma di azione regionale per la tutela delle acque da inquinamento da nitrati di origine agricola nelle aree vulnerabili e nelle linee guida per le aree non vulnerabili, di prossima emanazione.” 

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