Non si sono fatte attendere le prese di posizione dopo la nomina, da parte della Giunta Regionale, dei nuovi direttori generali all’azienda ospedaliera San Carlo di Potenza e alle Aziende Sanitarie di Potenza e Matera.
Nomine avvenute dopo che un’apposita commissione esaminatrice ha selezionato gli idonei.
Per i consiglieri regionali del M5S Gianni Leggieri e Giovanni Perrino “parlare di questione di opportunità è il minimo sindacale, non fosse altro che proprio in materia di sanità e ambiente si sono consumate le peggiori sciagure a cui questa terra abbia mai assistito, con tanto di arresti tra politici e funzionari, e disastri ambientali senza precedenti.
Così come ci lascia interdetti – affermano ancora Leggieri e Perrino – la riconferma di Edmondo Iannicelli alla guida dell’Arpab, protagonista della massiccia campagna di assunzioni interinali all’interno dell’ente.
Abbiamo chiesto con forza – aggiungono – che le nomine fossero affidate alla prossima Giunta regionale ma l’epilogo, a causa del rinvio ostinato della data delle elezioni, è stato dei peggiori”.
Di “manovra politicamente scorretta che dimostra la scarsa caratura di chi ci ha governato per vent’anni” parla Gianni Rosa, capogruppo di Laboratorio Basilicata – Fratelli d’Italia.
“Senza entrare nel merito della qualità e della competenza dei nuovi direttori generali, – prosegue Rosa – una cosa è chiara a tutti: il tentativo del Pd lucano di esercitare fino all’ultimo quel residuo di potere che ancora detiene”.
Rosa che critica anche la decisione di riconfermare Iannicelli alla direzione generale dell’Arpa, ritiene che “questo atteggiamento della Giunta, a qualche mese dal cambio di governo è, oltre che di cattivo gusto, anche inopportuno”.
“Atto di illegittimità politica”: così definisce la decisione della Giunta Regionale il consigliere regionale del gruppo misto Giannino Romaniello. “Con questo atto si dimostra e si palesa che l’attuale Giunta vuole continuare, anche se formalmente scaduta, a tenere le mani sulla sanità, arrivando a compiere – prosegue Romaniello – un atto così grave, di dubbia legittimità ed incurante dell’inchiesta giudiziaria in corso in cui sono stati disvelati fatti molto gravi.
Siamo in presenza – conclude – di una deriva non solo etico morale e politica, che sta assumendo ormai i caratteri sempre più evidenti di una occupazione delle istituzioni democratiche della nostra regione, sottratte alle più basilari regole della democrazia e del corretto agire politico”.
Per il il segretario provinciale di Potenza della Lega, Francesco Fanelli la nomina dei nuovi direttori generali “rappresenta soltanto un colpo di coda di un regime, ormai al capolinea, che continua ad operare per fini chiaramente clientelari, a soli due mesi dal voto.Sarebbe stato opportuno – conclude Fanelli – che la scelta di questi nuovi dirigenti, che dovranno guidare aziende con un ruolo importantissimo, che negli ultimi anni non si sono certo distinte per efficacia ed efficienza, fosse effettuata da chi andrà a governare la regione da qui a poco”.