Il Consiglio Regionale ha approvato all’unanimità la nuova legge sul diritto allo studio con la quale si supera la concezione del diritto allo studio focalizzata sul solo ambito scolastico.
Cosa garantirà la nuova legge
In particolare, la nuova legge garantirà la completa scolarizzazione, la rimozione degli ostacoli alla partecipazione all’offerta di ogni ordine e grado, accesso e partecipazione all’offerta educativa, di istruzione e formazione in applicazione dei principi della Convenzione Onu sui diritti delle persone con disabilità, valorizzazione degli apprendimenti, prevenzione e contrasto della dispersione, valorizzazione del merito.
Garantirà inoltre uguaglianza ed equità, capacità, parità degli uomini e delle donne, lotta alla discriminazione, promozione dello sviluppo economico, sociale, dell’occupazione, della cultura e della ricerca scientifica.
I compiti della Regione
La nuova legge prevede che la Regione programmi le misure per il diritto allo studio nell’ambito dei sistemi educativi, di istruzione e formazione professionale, nonché rivolte all’apprendimento permanente, con riferimento al sistema integrato di educazione e di istruzione dalla nascita fino a sei anni, al costituendo sistema regionale di istruzione e formazione tecnica superiore, all’offerta di formazione professionale, all’apprendimento degli adulti, anche con specifica attenzione alle competenze d’uso delle tecnologie digitali.
La legge approvata dall’assemblea, inoltre, si pone nell’ottica di rafforzare il rapporto tra misure di natura passiva e misure di natura attiva, nella logica dello sviluppo delle capacità individuali, al fine di costruire un sistema innovativo, in cui la formazione diventa uno strumento di trasmissione di competenze e conoscenze in un più ampio quadro di finalità volte a promuovere azioni mirate.
La legge intende coniugare due principi fondamentali: quello della più ampia inclusione e quello della valorizzazione del merito.
La legge è strutturata in tre titoli: i “Principi Generali”, il “Diritto allo studio nell’ambito dei sistemi educativi, di istruzione e formazione professionale e nell’apprendimento permanente”, le “Norme comuni di indirizzo delle politiche per il diritto allo studio ed il sostegno all’apprendimento permanente”.