I cittadini residenti in Basilicata che, in prima persona o tramite l’impiego a titolo oneroso di collaboratori, prestano cura e assistenza domiciliare a componenti del proprio nucleo familiare con disabilità gravissima, potranno contare su un contributo economico mensile di 500 euro. È quanto stabilisce una delibera approvata nell’ultima seduta di giunta regionale che tiene conto dei decreti del Ministero del lavoro e delle politiche sociali degli anni 2016 e 2017 relativi al riparto dei fondi per le non autosufficienze. Per il triennio 2018-2020 la Regione Basilicata ha stanziato 3,6 milioni di euro a valere sulla voce “Diritti sociali, politiche sociali e famiglia” del bilancio pluriennale dell’ente.
“Con questa iniziativa, non sostitutiva ma aggiuntiva e complementare rispetto agli interventi del servizio sanitario, il governo regionale – dichiara la vicepresidente e assessore alle Politiche per la persona della Regione Basilicata, Flavia Francioni – intende sostenere i familiari e gli stessi pazienti che vivono una condizione di disabilità gravissima. Riconoscere il lavoro di assistenza domiciliare a persone, in prevalenza donne, che scelgono di restare accanto ai propri cari, spesso rinunciando a un impiego diverso e trascurando ambiti importanti della propria sfera personale, ci sembra un gesto di civiltà, oltre che di giustizia sociale. Questa misura – prosegue Franconi – si somma ad altre messe in campo dalla Regione a supporto di familiari e pazienti affetti da Sclerosi laterale amiotrofica e in stato vegetativo o di minima coscienza. Programmi di questo di tipo rendono possibile la presa in carico globale della persona e del suo nucleo familiare anagrafico, attraverso un Piano di assistenza individualizzato costruito dai servizi sociali comunali e dalle Unità di valutazione multidimensionale e integrata dei bisogni riabilitativi dei Distretti sanitari con la collaborazione delle famiglie. Inoltre, in linea con la pianificazione regionale, favoriamo e rafforziamo la domiciliarità delle cure. È di pochi giorni fa la delibera di giunta che istituisce i Punti unici di accesso finalizzati all’erogazione di assistenza domiciliare integrata in diverse aree delle Basilicata. In questo modo andiamo a potenziare i servizi territoriali – conclude Franconi – ed evitiamo ai cittadini di compiere percorsi inadeguati che spesso rappresentano la principale causa di ospedalizzazioni improprie”.
LA SCHEDA
Sono considerate persone con disabilità gravissima quelle beneficiarie dell’indennità di accompagnamento (legge 11 febbraio 1980, n. 18) o comunque non autosufficienti ai sensi dell’allegato 3 del decreto del Presidente del Consiglio dei ministri n. 159 del 2013, e per le quali sia verificata almeno una delle seguenti condizioni:
- dipendenza da ventilazione meccanica invasiva assistita o non invasiva continuativa 24 ore su 24 e 7 giorni su 7;
- grave o gravissimo stato di demenza con un punteggio sulla scala Clinical Dementia Rating Scale maggiore o uguale a 4;
- lesioni spinali tra CO e C5 di qualsiasi natura con livello della lesione su scala Asia di grado di grado A o B;
- gravissima compromissione motoria da patologia neurologica o muscolare (escluse le persone affette da Sla destinatarie di intervento analogo);
- deprivazione sensoriale complessa intesa compresenza di minorazione visiva totale o con residuo visivo non superiore a 1/20 in entrambi gli occhi o nell’occhio migliore e ipoacusia pari o superiore a 90 decibel htl di media fra le frequenze 500, 1000 e 2000 hertz nell’orecchio migliore;
- gravissima disabilità comportamentale dello spettro autistico;
- diagnosi di ritardo mentale grave o profondo;
- condizione di dipendenza vitale che necessita di assistenza continuativa e monitoraggio 24 ore su 24 e 7 giorni su 7, per bisogni complessi derivanti dalle gravi condizioni psicofisiche.