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Letto Unibas: l’Ateneo in cui siamo trattati da persone, non da matricole
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Unibas: l’Ateneo in cui siamo trattati da persone, non da matricole

USB - Ufficio Stampa Basilicata 14 Ottobre 2018
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“Viviamo nell’era della disinformazione e della post-verità, in cui l’emotività e le convinzioni personali sembrano avere la meglio sulle verità. Peccato che di fronte al permeare di tale fenomeno, i dati oggettivi, le esperienze vissute e la realtà dei fatti rischiano seriamente di svalutarsi. Ancor più preoccupante è la viralità, alimentata dai social media e dall’uso convenevole di numeri ed informazioni, che permette alle suddette post-verità di fare il giro del mondo in pochi istanti grazie alla complicità ingenua di chi ne subisce le conseguenze e si lascia persuadere”.

E’ quanto si legge in una nota del Consiglio degli Studenti dell’Università degli Studi della Basilicata.

“Una piccola riflessione sentiamo di farla, senza che nessuno si senta offeso; semplicemente perché alle post-verità preferiamo rispondere, nella convinzione che: “la contraddizione è spesso la più limpida forma di verità”. Proprio all’Università degli Studi della Basilicata ci hanno insegnato che con le statistiche si può giocare (per non dire mentire) in tutti i modi, arrivando in maniera del tutto strumentale, a comunicare messaggi distorti, veri in parte o per nulla veritieri”.

“Perché non dire che ad esempio, il nuovo Corso di Laurea Magistrale in Economia & Management appena istituito ad oggi conta 74 studenti già regolarmente iscritti e di fatto in aula durante le prime lezioni conta più di 100 frequentanti? Perché non parlare della Scuola di Ingegneria che conta ben 929 studenti, di cui 118 nuovi immatricolati? E Farmacia e Biotecnologie che in totale contano ben 717 studenti? Stesso discorso vale anche per il percorso di Studi Umanistici. Passando al tema dei laboratori, potremmo parlare del fatto che la piccola Unibas al suo interno ha un laboratorio di Prove Materiali e Strutture che rappresenta un’eccellenza riconosciuta in Europa! Spostandoci invece al polo materano, potremmo parlare del Corso di Laurea in Scienze della Formazione Primaria che conta ben 638 studenti di cui 123 nuovi iscritti. Potremmo lodare ad esempio il Corso di Laurea Magistrale a ciclo unico in Architettura che lo scorso anno accademico si è classificata al secondo posto in Italia per qualità della didattica. Peccato però, che ancora una volta, nell’era delle post-verità, preferiamo nutrirci di QUANTITA’ anziché di QUALITA’“.

“Semplicemente e in poche parole guardando ai dati aggregati, per essere onesti potremmo esprimere pochi concetti, ma significativi e soprattutto non fuorvianti: negli ultimi anni le immatricolazioni sono cresciute al tasso del 3% annuo; nonostante i tagli verticali (-17% di FFO) e le penalizzazioni inflitte dai Governi degli ultimi anni, l’Unibas è l’Ateneo con le tasse più basse d’Italia e mantiene una “NO – TAX AREA” in cui rientra il 30% degli iscritti. Secondo i dati del 19/00 “Rapporto sul Profilo e sulla Condizione occupazionale” dei laureati del 2016 svolto da ALMALAUREA su 71 atenei italiani, il 91% dei laureati esprime soddisfazione per il corso di studi frequentato, il rapporto con i docenti, la dotazione di aule e di postazioni informatiche. Sul tema tanto a cuore e sempre attuale del Diritto allo Studio, si potrebbe parlare del fatto che la Basilicata è ai primi posti in Italia ed è l’unica al Sud a garantire l’erogazione del 100% delle borse di studio oltre ad erogare premi di laurea e rimborsi per i periodi di formazione svolti all’estero”.

“Così come è vero che i numeri e le statistiche molto spesso si prestano ad un utilizzo convenevole e  ad una comunicazione distorta della realtà, in molti altri casi sono utili ad offrire una visione olistica, d’insieme e soprattutto la piena e assoluta completezza informativa. La difficoltà dei piccoli atenei italiani e soprattutto degli atenei del Sud Italia non è legata alla bassa attrattività dei corsi di laurea in Geologia, Filosofia, Chimica e Matematica; ma purtroppo è legata a variabili ben distinte e soprattutto molto più complesse. Servirebbe aprire una riflessione ben più ampia ed articolata sul sistema universitario nazionale e sul futuro degli atenei del Sud interrogandosi sul perché l’ammontare degli investimenti in ricerca e sviluppo a livello nazionale risulta essere ben distante dai livelli raggiunti dai nostri diretti competitor a livello europeo e mondiale”.

“Per fare ciò però, è necessario adottare un approccio che guardi allo stato dell’arte prima nel complesso e poi nello specifico ma soprattutto è necessario armarsi in partenza soltanto di buoni propositi. Per quel che ci riguarda proveremo sempre e comunque ad innalzare il livello del dibattito perché crediamo nella nostra Università, in questa regione e nel Sud Italia ove abbiamo deciso di restare, non per necessità bensì per scelta volontaria. Probabilmente perché ci sentiamo a casa ma soprattutto perché veniamo trattati da uomini e non da matricole. Per il resto, all’occorrenza, proveremo anche a contrapporre qualche dato oggettivo alle presunte verità o alle cosidette post-verità”.

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